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Dipendenza affettiva: caratteristiche, sintomi, effetti

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Che cos'è
"Quando essere innamorate significa soffrire, stiamo amando troppo. Quando nella maggior parte delle nostre conversazioni con

le amiche più care parliamo di lui, dei suoi problemi, di quello che pensa, dei suoi sentimenti, stiamo amando troppo". (R.

Norwood)
Nella dipendenza affettiva, l'amore per l'altro assume numerosi tratti tipici delle dipendenze in generale, pur presentando,

rispetto a queste, una differenza sostanziale: essa si sviluppa nei confronti di una persona e ciò la rende più difficile da

riconoscere e combattere.
Il dipendente dedica completamente tutto sé stesso all'altro, al fine di perseguire esclusivamente il suo benessere e non

anche il proprio, come dovrebbe accadere in una relazione "sana".
Le persone che amano troppo, che affidano ad altri il compito di renderle felici sono molte. Il partner assume il ruolo di un

salvatore, rappresenta lo scopo della propria vita e la sua assenza anche temporanea dà la sensazione di "non esistenza"

(DuPont, 1998). Chi è affetto da dipendenza affettiva non riesce a sperimentare l'amore nella sua profondità ed intimità.

Temendo l'abbandono, la separazione, la solitudine, egli nega i propri desideri e bisogni, si "maschera" replicando antichi

copioni, gli stessi che hanno ostacolato la propria crescita personale.
Quando gli incontri affettivi sono sempre sbagliati o recano sofferenza, quando la felicità è legata a un ipotetico

cambiamento del partner, è arrivato il momento di fermarsi e guardarsi dentro.
Attraverso la partecipazione a gruppi di auto mutuo aiuto si può arrivare a stare meglio, a credere di poter cambiare non il

rapporto d'amore o il proprio partner, ma il modo stesso di vivere una relazione o, semplicemente di stare con se stessi.
Perché
I dipendenti affettivi, solitamente donne, nell'amore vedono la risoluzione dei propri problemi che spesso hanno origini

profonde, si pensi ai "vuoti affettivi" dell'infanzia. Il dipendente generalmente si sceglie partner "problematici",

portatori a loro volta di altri tipi di dipendenza come droghe, alcol, gioco d'azzardo, ecc.... Questo gli consente di negare

i propri bisogni basandosi sulla necessità che l'altro ha di essere aiutato. Tuttavia, si tratta di un aiuto "malato" in cui

si finisce per diventare "codipendenti"e dove la dipendenza dell'altro si rafforza progressivamente perchè possa essere

sempre "nostro".
La caratteristica che accomuna tutti i rapporti dei dipendenti da amore è la paura di cambiare. Pieni di timore per ogni

cambiamento, essi impediscono lo sviluppo delle capacità individuali e soffocano ogni desiderio e interesse individuale. I

dipendenti affettivi sono ossessionati da bisogni irrealizzabili e da aspettative non realistiche. Essi ritengono che

occupandosi sempre del partner, ci si assicuri una relazione stabile e duratura. Ma, immancabilmente, le situazioni di

delusione e risentimento che si possono verificare in una coppia li precipitano nella paura che il rapporto si deteriori, ed

il circolo vizioso riparte, a volte addirittura "amplificato". In questa patologia, non si comprende che l'amore maturo

richiede onestà e integrità personale, in quanto rappresenta un accrescimento reciproco, uno scambio tra persone. Gli affetti

che comportano paura e dipendenza, tipici della dipendenza affettiva, sono invece destinati a distruggere l'amore. Chi soffre

di tale dipendenza è così attento a non ferire l'altro, da non rendersi conto che in questo modo finisce col ferire

gravemente sé stesso.
Come si manifesta
Con questo, non si intende negare le legittime trepidazioni dell'innamoramento, gli entusiasmi di un amore gioioso, o anche,

dopo anni di una relazione "sana", il desiderio della presenza dell'altro. In questi casi infatti, si parla di

interdipendenza, di uno scambio alla pari tra individui liberi, equilibrati che rendono vivo il rapporto con le loro

personali risorse e i sentimenti. La dipendenza affettiva di cui occorre liberarsi è ben altro: un asservimento unilaterale,

pesante, che crea disagio, sofferenza, insicurezza, senso di svalutazione, bisogno di un legame a tutti i costi.
La persona dipendente non è assolutamente in grado di uscire da una relazione che essa stessa ammette essere senza speranza,

insoddisfacente, umiliante e spesso autodistruttiva. Essa sviluppa una vera e propria sintomatologia:
•ansia generalizzata
•depressione
•insonnia
•inappetenza
•maliconia
•idee ossessive
Quasi sempre c'e nella coppia incompatibilità di personalità, mancanza di rispetto, progetti di vita diversi se non opposti,

bisogni e desideri che non possono essere condivisi, oltre ad essere poco presenti momenti di unione profonda e di

soddisfazione reciproca.
La persona amata è irraggiungibile per colui o colei che ne dipende. La dipendenza si fonda sul rifiuto, anzi, se non ci

fosse, paradossalmente, l'amore non durerebbe. La dipendenza, pertanto, si spiega con la negazione di sè, il dolore implicito

nelle difficoltà, e cresce in proporzione inversa alla loro irrisolvibilità. Sull'argomento interessanti sembrano anche le

considerazioni della psichiatra Marta Selvini Palazzoni: a suo parere quello che incatena nella dipendenza affettiva è l'

IBRIS, vale a dire la ingiustificata, assurda, sconsiderata presunzione di farcela. La presunzione di riuscire prima o poi a

farsi amare da chi proprio non vuole saperne di amarci o di amarci nel modo in cui noi pretendiamo.
Quali effetti
Tra le cause-conseguenze della dipendenza affettiva, vanno segnalati:
•Paura di perdere l'amore
•Paura dell'abbandono, della separazione
•Paura della solitudine e della distanza
•Paura di mostrarsi per quello che si è
•Profondo senso di colpa e/o rancore e rabbia
•Senso d'inferiorità nei confronti del partner
•Coinvolgimento totale e vita sociale limitata
•Gelosia e possessività