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Dipendenza affettiva: osservazioni

Dipendenza affettiva: osservazioni


La dipendenza affettiva è un problema abbastanza recente. Pare che la psicologia abbia iniziato a considerare questa

dipendenza a partire dagli anni '70, quando la psicologa americana Robin Norwood pubblicò il libro Donne che amano troppo.
Tuttavia già nel 1945 lo psicanalista Fenichel, nel Trattato di psicanalisi delle nevrosi e psicosi, introdusse il termine

amoredipendenti per indicare le persone che necessitano dell'amore, così come altri necessitano del cibo o della droga.
La dipendenza affettiva
La dipendenza affettiva presenta numerose caratteristiche simili alle dipendenze in generale, pur presentando, rispetto a

quest'ultime, una differenza sostanziale: sviluppandosi nei confronti di una persona è più difficile da riconoscere e da

contrastare.
Se è normale che in una relazione, soprattutto durante la fase dell'innamoramento, ci sia un certo grado di dipendenza e la

voglia di "fondersi con l'altro" e a lungo andare il bisogno fusionale va scemando, nella dipendenza questo processo non si

interrompe mai. Chi dipende dedica completamente tutto sé stesso all'altro e vede nell'amore l'unica risoluzione dei propri

problemi, che spesso hanno origini profonde quali "vuoti affettivi" dell'infanzia.
I sintomi
Le persone che dipendono affettivamente provano una serie di disturbi e sensazioni:
•Paura di perdere l'amore
•Paura dell'abbandono, della separazione
•Paura della solitudine e della distanza
•Paura di mostrarsi per quello che si è
•Sensi di colpa
•Forte rancore e rabbia
•Senso d'inferiorità nei confronti del partner
•Coinvolgimento totale e vita sociale limitata
•Gelosia estrema e ossessività.

Più o meno tutte le persone hanno sperimentato almeno una volta nella vita una situazione di dipendenza amorosa, dovuta

solitamente all'instaurarsi di relazioni sbagliate, dalle quali non si riesce ad uscire. L'ipnosi può riuscire proprio a

sbloccare queste situazioni, soprattutto in chi è recidivo, restituendo l'equilibrio perduto e ripristinando una buona

relazione con le altre persone.
Si procede andando a scavare nel vissuto della persona attraverso un'ipnosi regressiva che scioglie i nodi emotivi che spesso

risalgono a esperienze genitoriali che poi nel corso della vita hanno condizionato le relazioni con il partner. Compito

dell'ipnoterapeuta è entrare in comunicazione con l'inconscio, inducendolo a reagire e a risolvere questioni in sospeso con

il passato e a creare una forte motivazione, che serve a non ripetere più gli stessi atteggiamenti negativi verso se stessi e

verso gli altri.