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La dipendenza affettiva: manifestazioni e trattamento

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La dipendenza affettiva: manifestazioni e trattamento

Le relazioni umane si caratterizzano in diversi modi e possono cambiare nel tempo. Nella fase dell’innamoramento si instaura un rapporto stretto di dipendenza che è quasi simbiotico; questo all’inizio è normale. Solo dopo un certo periodo di tempo ciò può assumere una forma patologica di dipendenza affettiva (DA). Infatti la distinzione tra “amore intenso” e “amore malato” risulta legata a diversi fattori: sociali, culturali, a stadi evolutivi e a condizioni di vita.

Cos’è la dipendenza affettiva?

La dipendenza affettiva (DA) può essere descritta come un forte bisogno di legame nei confronti di un oggetto (una persona) da cui dipendere in maniera emotiva e concreta. Ciò a tal punto da sviluppare un attaccamento totalizzante e una grande paura alla separazione. La persona con dipendenza affettiva non si pone coscientemente in ascolto dei propri bisogni, ma il bisogno che esprime è quello di gratificare il suo bisogno di dipendenza. Dedica tutto se stessa al partner, ai suoi bisogni o a quei bisogni che presume tali. La relazione affettiva risulta assolutamente carente di equilibrio e reciprocità. Tuttavia anche il suo partner manifesta un bisogno inconscio di mantenere tale equilibrio, instaurando, in modo più meno consapevole, un rapporto intensamente strumentale che può durare nel tempo fino a che una delle due parti non è più appagata da quella modalità relazionale. La co-dipendenza è stata descritta in modo particolare da Cermark (1986), il quale ha sottolineato in queste persone il continuo investimento dell’autostima nella capacità di controllare sé e gli altri, il venire incontro in modo eccessivo ai bisogni degli altri fino ad escludere il riconoscimento dei propri, le ansie e distorsioni del confine di sé in situazioni di intimità e di separazione, il coinvolgimento in relazioni con soggetti affetti da disturbi di personalità, dipendenza da sostanze, altra co-dipendenza o disturbi del controllo degli impulsi. In sintesi la co-dipendenza si manifesta quando una persona con dipendenza affettiva incontra e si lega ad un’altra persona con dipendenza affettiva, per cui ne derivano complessi comportamenti relazionali che possono far instaurare una relazione simbiotica in cui entrambe le persone costruiscono un pattern idilliaco della relazione dal quale escludono il mondo esterno, oppure una relazione faticosa e conflittuale in cui entrambi cercano di raggiungere reciprocamente un controllo illusorio sulla vita dell’altro. Cercano di dimostrare, sia a sé che all’altro, la propria capacità di affetto ed accudimento tentando, con scarsi risultati, di costruire la propria autostima e il proprio valore. Chi manifesta una dipendenza affettiva di solito pone al proprio partner richieste affettive e pratiche consistenti e precise, tende a non sentirsi mai amato in maniera sufficiente ed adeguata. Talvolta aumenta tali richieste in modo esagerato ed incongruente, fino alla definitiva rottura del rapporto da parte del partner.

La dipendenza affettiva non necessariamente si manifesta all’interno di una relazione di coppia, può manifestarsi anche nei confronti di un genitore, di un altro familiare, di una figura amicale o di fronte ad una persona d’autorità. Norwood (1985) ha associato la dipendenza affettiva ad alcune particolari strutture familiari e a vissuti relazionali precoci di attaccamenti affettivi disfunzionali (fattori predisponenti). Il quadro caratteristico della dipendenza affettiva è stato oggetto di numerose discussioni a livello scientifico. Da un lato le caratteristiche della persona con dipendenza affettiva (DA) corrispondono al profilo che nel DSM IV-R illustrano il Disturbo Dipendente di Personalità: difficoltà nel prendere decisioni personali, appoggiarsi alle figure di autorità, bisogno che gli altri si assumano le responsabilità per la sua vita sia in termini pratici, che psichici, che emozionali, difficoltà nell’esprimere disaccordo con gli altri, accettare l’inaccettabile pur di ottenere l’appoggio e l’aiuto degli altri, negare le proprie opinioni e i propri sentimenti, difficoltà nel progettare la propria vita e nell’attivarsi in maniera autonoma, sentirsi a disagio e indifesi, preoccupazioni eccessive per essere lasciati in balia di se stessi, ecc.. Da un altro lato la dipendenza affettiva, come tutte le dipendenze, presenta precisi sintomi psichici e comportamentali caratterizzati principalmente da tre fattori: 1) necessità di ripetere in maniera compulsiva un comportamento di affezione e conseguentemente la perdita della propria capacità di controllo; 2) resistenza del comportamento nonostante i suoi effetti disfunzionali sulle dimensioni della vita; 3) intensa sensazione di impotenza di fronte allo stesso, ossessione del comportamento attorno al quale ruotano i pensieri e l’intera esistenza della persona.

Il trattamento cognitivo-comportamentale della dipendenza affettiva è mirato:

•a modificare i modelli di attaccamento insicuro, favorendo l’emergere di elementi tali da poter recuperare, contenere le esperienze negative infantili e permettere l’instaurarsi di legami significativi e soddisfacenti (anche attraverso la relazione terapeutica);
•a far uscire dalla dipendenza con i suoi sintomi psichici e comportamentali (es. la compulsione del comportamento di affezione, la perdita della capacità di controllo, il senso di impotenza, l’ossessione dei comportamenti e dei pensieri, ecc.);
•a migliorare la sicurezza in se stessi e l’autostima,
•a sviluppare la capacità di pensare maggiormente a se stessi e ai propri bisogni ( a ciò che si prova e si sente), in modo da far emergere la capacità scegliere senza lasciarsi condizionare dalle proprie emozioni, dalla paura della perdita e dell’abbandono.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)