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La paura dei legami sentimentali

La paura dei legami sentimentali

 

Hai paura di legarti sentimentalmente con una persona? Forse soffri di questa patologia: la filofobia, la paura di amare | Cos’è, quali sono le cause e come curare la patologia

 

Esistono diversi tipi di fobie alcune conosciute ed altre meno. Tra quelle meno note vi è la filofobia, letteralmente la paura di amare, dei legami sentimentali.Detto in parole povere, è la paura di innamorarsi o di instaurare una relazione di coppia. Tuttavia, nei casi più gravi, può trasformarsi persino nella paura di provare amore nei confronti di familiari e amici. Ma come nasce questa fobia? E perché si sviluppa? La paura di amare che, spesso percepiamo in qualcuno appena conosciuto che, senza preavviso e motivo “apparente” scappa via lontano con la scusa “non sei tu ma sono io”, forse (in alcuni casi) è solo filofobia: la fobia di legarsi sentimentalmente a qualcuno. Le fobie sono paure irrazionali che possono concentrarsi sui focus più diversi, ma come si può aver paura dell’amore? Scopriamo i sintomi della filofobia, sulla fobia di amare e dell’innamoramento e come “risolvere” il problema.

La paura di amare | Filofobia, cos’è?

 

Ogni essere umano ha paura di qualcosa, qualcuno ha anche paura di amare! Talvolta ciò che la mente umana percepisce come una minaccia è l’imprevedibile, l’ignoto, perché ciò che non si conosce è visto come incontrollabile.

Ma talvolta ad incutere paura potrebbe essere uno scenario che all’apparenza non possiede nulla di minaccioso, e in questi casi il soggetto ha un grossa difficoltà a spiegarsene le motivazioni.

 

Così, molti soggetti sperimentano una filofobia, ovvero paura di amarepaura di innamorarsi o paura di instaurare una relazione alla cui base ci sia un vero innamoramento. Tutti noi siamo soliti considerare l’amore come un qualcosa di positivo, qualcosa che dà un beneficio alla persona e non una cosa da evitare.

Non confondiamo la filofobia con una delusione d’amore. Sentirsi traditi o non corrisposti non è certamente un’esperienza piacevole, ma può portare all’evitamento dell’amore, non necessariamente alla paura dello stesso. La filofobia ha origini più profonde e spesso personali. Secondo Tavormina il fobico è colui che ha paura delle conseguenze che l’amore e l’innamoramento può avere su di se come:

  • la sensazione di essere scoperto e senza difese nei confronti di qualcuno,
  • l’ansia legata ad una possibile perdita, che poi si ricollega alla sfiducia in sé e all’incapacità di poter allacciare una solida relazione con il partner.

Secondo Bowlby un’altra possibile spiegazione della filofobia è da ricercarsi nel caregiver e nell’attaccamento sviluppato nei suoi confronti. Una relazione gelida che ha portato non solo a non ricevere amore, ma nello sperimentare gli effetti negativi della sua mancanza può condurre l’adulto a rifuggire la sola possibilità di ritrovarsi nella stessa situazione.

Eppure diverse ricerche evidenziano che molti individui dichiarano di aver paura dell’innamoramento e paura di amare davvero un’altra persona, anche se di fatto dall’altra parte ricercano vicinanza, affetto e stabilità come tutti.

Infatti, sono molti i soggetti che quando si innamorano esperiscono emozioni molto intense che percepiscono come incontrollabili e pericolose, perché prendono il sopravvento sul proprio modo abituale di fare e di pensare. Tutti siamo alla ricerca di un amore, ma a volte vivere una relazione seria spaventa; talvolta contro la voglia di lasciarsi andare ci sono tante resistenze mentali, che bloccano e non permettono di vivere serenamente una storia d’amore.

I sintomi della paura di amare

La filofobia è proprio la fobia rispetto all’amore e alla capacità di innamorarsi. I sintomi ricalcano i comportamenti tipici delle fobie:

  • Una paura incontrollata ed eccessiva nei confronti della possibilità di amare o nei pressi di un potenziale partner.
  • Allontanamento delle situazioni o delle persone che ricordano eventi passati legati all’amore o potenziali partner, cioè strategia di evitamento.
  • Risposta eccessiva, sia fisica (palpitazioni, fuga, respiro affannoso, ecc.), sia psicologica (pensieri negativi, ruminazione mentale, ecc.) all’esposizione di uno stimolo fobico.
  • Angoscia e nervosismo al pensiero di innamorarsi o di essere coinvolto in una relazione;
  • Isolamento dal mondo esterno;
  • Il soggetto nel tempo sperimenta la paura della paura: riconosce la natura esagerata della sua risposta fobica e coltiva il timore di una prossima crisi.

Questi sintomi possono comparire prima di un incontro programmato (es. appuntamento, cena romantica ecc.), mentre negli altri casi sopraggiungono quando il soggetto sta già vivendo la situazione e non esiste una modificazione del contesto che influisca in modo positivo sulla filofobia, mitigandola.

Il filofobico può arrivare a manifestare veri e propri sintomi di ansia e una paura sconsiderata e irragionevole, che lo spinge a evitare tutte quelle situazioni, o persone, che potrebbero portarlo ad un coinvolgimento sentimentale. In alcuni casi, la paura di amare non si manifesta solo con difficoltà nell’approcciarsi all’altra persona, vista come un pericolo alla propria stabilità emotiva.

Le persone che soffrono di filofobia sperimentano una sensazione di forte disagio, ansia o nervosismo rispetto a situazioni (reali o immaginarie) che implicano un certo coinvolgimento emotivo; in questo caso, lo stimolo fobico è rappresentato dalle relazioni affettive o sentimentali.

Come riconoscere un filofobico | Segni fisici e modelli di comportamento

Un filofobico adotterà sempre gli stessi modelli di comportamento con un’ipotetica partner. Questi saranno dei meccanismi di difesa che il filofobico mette in pratica automaticamente. Scopriamo quali sono:

  • la ricerca di difetti nel loro partner. Poi utilizzano questi presunti difetti come giustificazione per non andare più a fondo nei loro sentimenti.
  • la tendenza a scegliere sempre partner irraggiungibili, così non dovranno mai affrontare il loro problema con l’intimità, ma cercheranno di convincersi che sono capaci di amare, ma che il loro è un amore impossibile.
  • provocano dei litigi per far sì che sia il partner a chiudere la relazione. Molti di questi conflitti hanno a che fare con la gelosia visto che l’idea che il partner li lascerà per una terza persona serve loro da scusa per non impegnarsi.
  • Quando sentono che la relazione sta per passare a una fase più seria, smettono di uscire con il partner,
  • evitano di rispondere al telefono
  • inventano continuamente scuse per non vedere il partner

La filofobia non produce semplicemente irrequietezza nel rapporto di coppia o angoscia alla prospettiva di provare affetto per qualcuno (familiari, amici ecc.), ma può provocare anche una serie di sintomi fisici. Nei casi più estremi, infatti, la filofobia può causare attacchi di panico in piena regola, con sudorazione. Quando il soggetto si confronta con qualsiasi cosa associata all’amore ed al romanticismo, la filofobia può indurre anche una serie di segni fisiologici tra cui:

  • Aumento del battito cardiaco;
  • Respirazione affannosa;
  • Senso di svenimento o vertigini;
  • Nausea;
  • Sensazione di “testa vuota” o di vivere in una situazione irreale;
  • Bocca secca;
  • Sudorazione eccessiva (specie alle mani);
  • Tremori;
  • Pianto;
  • Intorpidimento.

Questi sintomi fisici segnalano il verificarsi di una risposta anormale a livello emotivo. In altre parole, la mente sta elaborando il pensiero che innamorarsi pone una minaccia rispetto ad un potenziale pericolo, quindi prepara automaticamente il corpo a combattere per la sopravvivenza. Quest’eccessiva risposta emotiva è uno dei segni più chiari che una persona è in preda ad una fobia, in questo caso la paura dell’amore.

Perché si soffre di Filofobia? Le cause scatenanti

 

Sono svariate le cause e i fattori che portano il filofobico a sviluppare la patologia. Per esempio, ci può essere un timore di perdere il controllo della situazione, tipico delle persone molto razionali o di quelle che hanno sofferto per amore. Si tratta di una sorta di reazione di allerta che si attiva quando si capisce che la storia si fa più seria e si inizia a sentire di essere dipendenti emotivamente dall’altro.

Queste sensazioni all’inizio di una relazione (ma solo all’inizio) sono normali e anche entro certi limiti funzionali, perché l’innamoramento comporta necessariamente una perdita di controllo e un affidarsi all’altro. Quando però si è abituati a controllare sempre tutto, per carattere o per difesa da una potenziale sofferenza, non si è disposti a vivere in funzione dell’altro e quindi si ha talmente paura di amare da allontanarsi (e allontanare l’altro) quando più ci sarebbe da avvicinarsi e lasciarsi andare.

Nel tempo, le cause che determinano la paura di amare possono aumentare l’isolamento della persona filofobica e l’alienazione nei confronti di familiari, amici, colleghi di lavoro e vicini di casa. Come altri disturbi fobici, gli esatti fattori scatenanti la filofobia non sono sempre facilmente identificabili. In qualche caso, la persona filofobica si sofferma su ricordi di relazioni romantiche e/o familiari che, in passato, si sono rivelate fallimentari come il risultato di un’esperienza vissuta nel corso dell’infanzia (es. violenza domestica, abbandono o separazione dei genitori).

Altre persone possono sviluppare la filofobia quando vivono delle relazioni tumultuose; ciò può portare ad una difficoltà nello stabilire qualsiasi tipo di legame d’amore.

Altre volte, la filofobia può indurre un’intensa paura del rifiuto, pertanto il soggetto che ne soffre evita le relazioni per non sperimentare l’imbarazzo di non essere accettato da un potenziale amante. Ancora, il filofobico potrebbero aver vissuto un divorzio particolarmente duro e si convince che innamorarsi di nuovo porterà solo ad un’altra dolorosa separazione o rottura. La filofobia può essere un disturbo fobico semplice oppure può fare parte di un quadro psicologico più ampio (cioè si manifesta in soggetti che soffrono di altre fobie).

L’innamoramento è considerato una debolezza, qualcosa che ci rende vulnerabili e dipendenti, e l’altro diventa un potenziale pericolo. Succede proprio l’opposto di quello che dovrebbe accadere in amore: invece che sentirsi sicuri vicino al partner, ci si sente fragili. Quando i sentimenti forti sono intesi come fonte di insicurezza e pericolo, la filofobia prende il sopravvento e non ci si lascia più andare.

Quando, invece, l’amore passato è stato fonte di sofferenza, si teme di ritrovarsi nella stessa sensazione, di essere abbandonati, feriti, traditi o umiliati, e si cerca di razionalizzare e controllare, per quanto possibile, il proprio coinvolgimento. Questo con l’illusione che sia proprio questo atteggiamento di chiusura a renderci immuni dalle future sofferenze d’amore.

A prescindere da queste possibili esperienze vissute, non è stata stabilita con certezza alcuna connessione tra questi episodi e l’esordio della condizione. Tuttavia, è noto che alcune persone sono in grado di riprendersi da relazioni “negative”; chi soffre di filofobia, invece, si ritrova intrappolato in una situazione psicologica che, alla fine, li tiene separati o isolati rispetto agli altri.

Che effetti ha la filofobia sulle relazioni d’amore?

Alcune persone hanno talmente paura di innamorarsi che non riescono a costruire un rapporto di fiducia con nessuno; le loro relazioni sono, di solito, molto superficiali.

Coloro che sperimentano la filofobia tendono a vivere le loro vite in solitudine e possono sperimentare una profonda angoscia. Talvolta, pur essendo consapevole dell’infondatezza della propria paura, il filofobico non riesce a fare a meno di fuggire dalle relazioni, combattuta, da un lato, dal desiderio di lasciarsi andare ai propri sentimenti e a quelli del partner, e spinta, dall’altro, a scappare, per sedare l’ansia e il forte stato di tensione che finiscono col prendere il sopravvento.

Anche quando riesce a stare in una relazione, alterna momenti di vicinanza ad altri di distacco, sta sempre sulle difensive, un passo indietro; spesso ciò genera anche difficoltà sessuali, soprattutto per le donne, il cui piacere passa attraverso il lasciarsi andare, la perdita di controllo, e quindi implica la fiducia totale nel partner.

Capita inoltre che queste persone che hanno molta paura di amare scelgano deliberatamente di intraprendere storie d’amore difficili e impossibili (partner sposati/fidanzati, a grande distanza, addirittura solo “telematici”, ecc.), stando bene attente a cogliere ogni piccolo segnale che faccia loro capire quando è il momento giusto per prendere le distanze e mettersi al riparo.

Una delle conseguenze per una relazione d’amore con un filofobico è sminuire l’importanza del partner, allontanarsi da lui/lei evitando così, di rafforzare un ipotetico legame sentimentale. Il filofobico arriva anche a ferire il proprio partner pur di allontanarlo da lui/lei facendolo sentire poco amato, con l’alto rischio che questo si allontani davvero per sana auto-protezione.

Quando chiedere aiuto?

Se i sintomi della filofobia persistono per più di 6 mesi è buona regola contattare un medico e farsi aiutare. La valutazione medica preliminare è fondamentale per comprendere i motivi alla base del proprio disagio ed inquadrare il problema all’interno della storia di vita del soggetto, identificandone il significato e quantificandone la portata. Ciò permette di stabilire, inoltre, quali terapie sono più adeguate e in quali combinazioni.

copia integrale del testo si può trovare al seguente link: https://www.chedonna.it/2019/12/27/hai-paura-di-legarti-sentimentalmente-forse-soffri-di-filofobia/

 

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.cufrad.it)