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Anoressia, bulimia, 'binge eating' sono fenomeni di cui si sente parlare spesso ma su cui c'è ancora confusione

Anoressia, bulimia, 'binge eating' sono fenomeni di cui si sente parlare spesso ma su cui c'è ancora confusione

 

Disturbi alimentari, più tremila vittime l'anno in Italia

 

Anoressia, bulimia, 'binge eating' sono fenomeni di cui si sente parlare spesso ma su cui c'è ancora confusione.

Il 15 marzo torna la giornata del 'Fiocchetto Lilla' per sensibilizzare sui disturbi del comportamento alimentare, un problema che non accenna a diminuire.

Secondo l'Osservatorio del Ministero della Salute sono più di 3 milioni le persone ammalate. Si è abbassata moltissimo l'età di esordio, si ammalano bambini di 8-10 anni, con conseguenze più gravi. Gli effetti sono depressione, limitazione della vita sociale e lavorativa, compromissione di apparati cardiaco e gastrointestinale, osteoporosi, morte per arresto cardiaco o suicidio. E i dati dei ricoveri ospedalieri riferiscono che nel 2016 l'anoressia e la bulimia hanno fatto 3.240 vittime. . Il Ministero della Salute ha messo a punto una mappa delle strutture e delle associazioni sul sito www.disturbialimentarionline.it.

Un altro fattore da considerare in relazione alla malattia è relativo al sesso: i disturbi non riguardano più solo le donne, infatti il 10% dei pazienti è uomo.

La diagnosi precoce è fondamentale per guarire.


I DATI: OBESITA’, SOVRAPPESO, SEDENTARIETA’

I dati 2014 mostrano una diminuzione dal 2010 del sovrappeso in tutte le fasce di età, in particolare tra gli 11enni (dal 23,3% al 19% nei maschi e dal 17,1% al 13,5% nelle femmine). Anche per quanto riguarda l’obesità, si osserva un lieve calo, più evidente nei 13enni (dal 4,5% al 3,3 % nei maschi e dal 2,4% all’ 1,3% nelle femmine). Il confronto dei dati regionali evidenzia un gradiente geografico con prevalenze più alte nel Centro-Sud.

Un altro risultato positivo è l’incremento delle percentuali di ragazzi che svolgono attività fisica (un’ora di attività più di tre giorni a settimana); l’aumento è più sensibile tra gli 11enni, in particolare nei ragazzi (dal 47,6% al 57,3%) rispetto alle ragazze (dal 35,3% al 42,3%). Per quanto riguarda la sedentarietà se da un lato è in calo il numero dei ragazzi che trascorrono tre ore o più al giorno davanti alla TV, in particolare tra i 15enni (maschi da 36,9% a 30,6% - femmine da 35,8% a 26,1%), dall’altro è in aumento la percentuale di adolescenti che passano tre ore o più al giorno a giocare con il PC, lo smartphone o il tablet. L’aumento è più sensibile tra le ragazze, in particolare è raddoppiato tra le 11enni (da 8,7% a 16,5%).



ABITUDINI ALIMENTARI

Relativamente alle abitudini alimentari che, se scorrette, possono aumentare il rischio di diverse patologie croniche oltre a favorire l’aumento di peso, i dati HBSC confermano che solo una bassa percentuale di studenti consuma frutta e verdura almeno una volta al giorno. Rispetto al 2010 la percentuale è aumentata in tutte le classi di età e in entrambi i sessi, ma i valori permangono bassi e lontani dai consumi raccomandati.

In calo inoltre l’abitudine di saltare la prima colazione, tra i 15enni, ma si ha un lieve peggioramento tra i 13enni e gli 11enni di entrambi i sessi. In tutte le classi di età e in entrambi i sessi è in calo il consumo di bevande zuccherate (5-6 giorni a settimana o più) ) che varia tra il 29,4% dei ragazzi 11enni ed il 20% delle ragazze 15enni.



ALCOLICI E FUMO

Nel 2014 diminuisce per entrambi i sessi e in tutte le classi di età la percentuale di adolescenti che hanno consumato alcolici almeno una volta a settimana. Tuttavia, oltre il 15% degli studenti di 15 anni e oltre il 12% delle ragazze di 15 anni dichiarano di bere 1 o più drink al giorno e si registra un aumento dei 15enni che dichiarano di essersi ubriacati almeno 2 volte nella vita (maschi da 16,7% a 20,1% - femmine da 10,8% a 16%). Nel 2014 gli studenti 15enni che dichiarano di fumare tutti i giorni sono il 13,8% dei ragazzi e il 13,3% delle ragazze. L’andamento è in crescita rispetto al 2010. Nelle altre fasce di età i valori sono molto più contenuti. Si riscontra una ampia differenza regionale con valori più elevati nelle Regioni del Centro- Sud.

 



(...omissis...)

copia integrale del testo si può trovare al seguente link:

http://www.primadanoi.it/news/salute/576739/disturbi-alimentari--piu-tremila-vittime-l-anno-in-italia.html

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)