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Anoressia e bulimia, da uno studio italiano, ora è possibile la diagnosi precoce

Anoressia e bulimia, da uno studio italiano, ora è possibile la diagnosi precoce

Anoressia e bulimia, da uno studio italiano, ora è possibile la diagnosi precoce

Anoressia e bulimia, per gli studiosi rappresentano l’emergenza dell’ultimo ventennio. Secondo un report del Ministero della Salute, in Italia ci sono almeno 3 milioni di giovani (e meno giovani) a soffrire di DNA (disturbi della nutrizione e dell’alimentazione), di cui il 95,9% sono donne e il 4,1% uomini, con un abbassamento della fascia di età che va dai 13 ai 16 anni. Anche per l’ADI (Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione clinica), i dati sono allarmanti, sia per la trasversalità della malattia, sia per il suo incremento vertiginoso (quest’anno si parla di un 30% in più rispetto al 2020).

Spesso l’inadeguato supporto sociale e la scarsa o approssimativa informazione rappresentano il problema nel problema che andrebbe ad influire sulla cronicizzazione dei disturbi e su un eventuale esito infausto della patologia.

Di qui l’esigenza degli studiosi dell’Ibfm-Cnr italiano di ricercare una possibile via d’uscita che possa contrastare la malattia agli albori, insieme ai suoi effetti psicofisici devastanti. Per gli scienziati, dunque, solo una diagnosi tempestiva può evitare le temibili conseguenze dell’anoressia, della bulimia e dei DNA in genere, sia dal punto di vista fisico (ulcere intestinali, allo stomaco, disidratazione, problemi alle gengive e ai denti, al cuore, al fegato, ai reni e al sistema nervoso, difficoltà di concentrazione e memorizzazione, danni al sistema osseo, con frequenti fratture, osteoporosi precoce, blocco della crescita, emorragie interne, ipotermia e ghiandole ingrossate), sia dal punto di vista psicologico (depressione, zero autostima, senso di vergogna e colpa, stop alle relazioni sociali e familiari, sbalzi di umore, tendenza a comportamenti ossessivi, propensione al perfezionismo e al suicidio).

Lo studio dei nostri scienziati, pubblicato con il titolo “Biomarkers of Eating Disorders Using Support Vector Machine, Analysis of Structural Neuroimaging Data: Preliminary Results” sul Behavioural Neurology, ha evidenziato che diversi pazienti, sottoposti a tac e risonanze, mostravano micro danni neuronali e pertanto non potevano essere trattati solo con la psicoterapia.

(...omissis...)

copia integrale del testo si può trovare al seguente link:

https://www.widenews.it/2021/05/23/anoressia-e-bulimia-da-uno-studio-italiano-ora-e-possibile-la-diagnosi-precoce/?cn-reloaded=1

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.cufrad.it)