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Anoressia e bulimia, vittime non solo adolescenti, colpite anche le over 40

Anoressia e bulimia, vittime non solo adolescenti, colpite anche le over 40

 

Anoressia e bulimia, vittime non solo adolescenti, colpite anche le over 40

Divorzio, lutti, gravi problemi di lavoro possono innescare disturbi alimentari. Uno studio britannico rivela che il 15% delle donne intervistate ha combattuto contro questo problema.

L’esperto: «Per gli adulti diagnosi e terapie più difficili»

I disturbi alimentari come anoressia o bulimia possono colpire anche in età adulta, tra i 40 e i 50 anni e non solo tra le adolescenti. A innescarli, secondo uno studio britannico in cui sono state intervistate 5.300 donne di mezza età, sono lo choc di un divorzio, gravi delusioni lavorative , un lutto grave. La ricerca ha evidenziato come il 15% delle donne intervistate, quindi una su sei, ha combattuto contro anoressia o bulimia nel corso della vita e il 3,6% lo ha fatto nell’ultimo anno, quindi in età adulta.

 

L’importanza degli affetti

Si pensava che a questa età le donne avessero superato la «finestra di rischio» per i disturbi alimentari, che in genere sono con più frequenza associati all’età adolescenziale, ma la ricerca evidenzia invece come cambiamenti improvvisi e stressanti possono scatenare disturbi alimentari in persone con una predisposizione biologica o genetica a queste patologie. È emerso inoltre che le donne sui quaranta anni erano più a rischio bulimia se da bambine hanno vissuto mancanza di affetto da parte della madre. Al contrario, un buon rapporto madre-figlia è associato a una riduzione del 20 per cento del rischio di sviluppare la bulimia. La morte di un genitore nel corso dell’infanzia aumenta infine di sette volte il rischio di sviluppare disordini alimentari.

 

Sofferenza silenziosa

Lo studio dell’University College di Londra e della Icahn School of Medicine di New York è il primo che indaga la problematica in donne tra i 40 e i 50 anni. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista BCM Medicine. L’autrice principale dello studio, la dottoressa Nadia Micali ha spiegato: «I disturbi alimentari possono essere scatenati da una serie di eventi traumatici e il divorzio è certamente un evento stressante. Spesso offrono in silenzio perché non sanno che altre sono nella stessa condizione. Molte delle donne che hanno preso parte a questo studio ci hanno raccontato che questa era la prima volta che parlavano della difficoltà che avevano a mangiare».

 

La testimonianza

La Bbc ha raccolto la testimonianza di una donna, Julie Sprinks , 48 anni, che mon è stata direttamente coinvolta nello studio ma inquadra molto bene la problematica: «Ho sofferto di anoressia per la prima volta quando avevo 44 anni. Per me è stato un choc, sapevo che stavo mangiando sempre meno, ma non avrei mai pensato di diventare anoressica. Ero infelice sul lavoro e avevo una bassa autostima. Mi sentivo depressa e mi sembrava che non valesse la pena alimentarmi. Io volevo svanire». Julie, dopo un collasso al lavoro , è stata visitata e i medici le hanno diagnosticato anoressia e depressione ed è andata in terapia. È stata anche ricoverata in ospedale perché il suo peso era diventato pericolosamente basso, ma ora sta meglio ha ripreso forma ed è consapevole di quello che ha passato, tanto da voler rendere la sua storia pubblica.

 

(...omissis...)

copia integrale del testo si può trovare al seguente link:

http://www.corriere.it/salute/nutrizione/17_gennaio_18/anoressia-bulimia-vittime-non-solo-adolescenti-colpite-anche-over-40-0277de80-dd93-11e6-bc4e-e834b97e9c52.shtml

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)