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Disturbi alimentari: scoperto il neurone che blocca le abbuffate

Disturbi alimentari: scoperto il neurone che blocca le abbuffate

Scoperto il neurone che 'blocca' le abbuffate

I ricercatori dell'Harvard Medical School e del Beth Israel Deaconess Medical Center hanno individuato le cellule nervose che provocano il senso di sazietà.

di CLAUDIO CUCCIATTI
 

BASTA, non ho più fame. Ce lo dice il nostro organismo, dopo una bella mangiata. Una specie di 'voce' che segnala quando si è sazi. I ricercatori dell'Harvard Medical School e del Beth Israel Deaconess Medical Center hanno individuato le cellule nervose che provocano il senso di sazietà. Se già si era a conoscenza che il nostro cervello contenesse una 'centralina' in grado di controllare l’appetito, l’individuazione di neuroni dediti al controllo del nutrimento permetterà ai ricercatori di trovare soluzioni contro l’obesità. "Questa scoperta aggiunge un elemento importante che, con la dovuta cautela – spiega Marzia Baldereschi, ricercatrice dell’Istituto di Neuroscienze del Cnr di Firenze – potrà permettere di giungere a una correzione farmacologica del circuito neuronale che regola l’appetito, arginando l’abuso di cibo".     

I risultati. La fame è regolata da due tipi di neuroni. Gli AgRP stimolano l’appetito e spingono a consumare i pasti in pochi minuti. Le cellule nervose Poms ne bilanciano gli effetti e ci fanno sentire pieni. Lo fanno però in un arco di tempo che può durare anche delle ore. La ricerca ha portato alla scoperta delle cellule nervose VGlut2 che, se stimolate, sono in grado di opporsi agli AgRP in tempi rapidi. I neuroni VGlut2 sarebbero dotati di recettori sensibili all’ossitocina, l’ormone attivo durante le contrazioni dell’utero nel momento del parto. Per il senso di appagamento che è in grado di produrre, farmaci a base di ossitocina potrebbero essere inseriti nel circuito neuronale per alleviare la fame.

L’esperta. "I test condotti su topi geneticamente modificati – continua Baldereschi – hanno dimostrato che la stimolazione dei neuroni VGlut2 accresce il senso di sazietà. Verificare se lo stesso risultato possa essere ottenuto sulle cellule nervose umane sarà un processo lungo e non semplice, ma potrebbe aiutare a risolvere il problema dell’obesità, malattia figlia della globalizzazione. Soprattutto adesso – avverte la ricercatrice – che si sta diffondendo nei Paesi in via di sviluppo e tra i giovani. Il mancato o tardivo senso di sazietà, infatti, è tra le cause principali del sovrappeso di molti ragazzi".

(...omissis...)

copia integrale del testo si può trovare al seguente link: http://www.repubblica.it/salute/alimentazione/2016/12/17/news/individuato_il_neurone_che_blocca_le_abbuffate-154107999/

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)