338-1938888 o 331-2460501/2/3 o 0172-55294[email protected]

News di Alcologia

Teen4food: contro l'ortoressia

Teen4food: contro l'ortoressia

Teen4food: contro l'ortoressia

 
Anche il “mangiar bene” può far male se diventa un'ossessione. L'atteggiamento - che è stato battezzato “ortoressia” e che può provocare condizioni invalidanti - colpisce anche i più giovani. Per questo l'ortoressia è diventata uno degli obiettivi contro i quali la LILT ha messo in campo il progetto di prevenzione per adolescenti incentrato sulla corretta alimentazione: #Teen4food.
 

Controllo ossessivo delle etichette e di ogni scritta sulle confezioni di cibo, paura che quello che si mangia sia contaminato, ipocondria, tentativi di depurazione con diete particolari o tecnologie domestiche. Tutto questo potrebbe essere un sintomo di “ortoressia”, una condizione che, seppur non sia stata riconosciuta come disturbo alimentare, sta suscitando interesse nei media e anche da parte del mondo accademico.

In breve, l'idea ossessiva che colpisce gli ortoressici sarebbe la ricerca della purezza. La recente attenzione dell'opinione pubblica per i temi del cibo e del suo legame con la salute, trascinata da un certo tipo di marketing, potrebbe infatti portare con sé stati psicologici di questo tipo: il consumatore fragile, alla ricerca della propria salute, potrebbe privilegiare unicamente l'aspetto funzionale e di prevenzione di malattie del cibo, piuttosto che il necessario lato psicologico del pasto, che premia convivialità e curiosità, scoperta; potrebbe programmare in modo eccessivo i pasti, con largo anticipo – anche giorni prima di mangiare effettivamente – e con regole rigide e severissime per non incappare in alimenti insani, mettendo completamente al bando alcuni alimenti. Veri e propri protocolli di difficile applicazione che, quando la regola alimentare si spezza – e si mangia per caso il “cibo proibito” - porta con sé sensi di colpa estremi, disagio e frustrazione.

I rischi ci sono. La condizione psicologica dell'ortoressico – un termine introdotto nel 1997 dal dietista americano Steven Bratman – potrebbe produrre isolamento sociale, ansia, ridotto interesse per molte attività umane sane, e, in rari casi, malnutrizione deficit di nutrienti (squilibri elettrolitici, avitaminosi, ecc…) fino a danni irreversibili.

Bratman ha proposto un test per capire se c'è si ha un atteggiamento eccessivamente salutista verso il cibo. Basta dare una risposta a 10 semplici domande. Il campanello d'allarme scatta quando si risponde affermativamente più di tre volte:

1) Spendi più di 3 ore al giorno riflettendo sulla tua alimentazione?
2) Pianifichi i tuoi pasti diversi giorni prima?
3) La possibilità che i cibi che assumi ti facciano ingrassare è sempre più importante del piacere di mangiarli?
4) Lo stato di ansia nella tua vita è aumentata da quando hai riflettuto sulla tua alimentazione?
5) Sei diventato più severo con te stesso nei confronti del tuo comportamento quotidiano e alimentare?
6) La tua autostima aumenta quando ti alimenti in modo corretto?
7) Hai eliminato radicalmente diversi cibi che ti piacevano in favore di cibi più salutari?
8) Ti riesce più difficile mangiare fuori casa, in ristoranti diversi?
9) Ti senti in colpa quando non mangi in modo corretto?
10) Ti senti in pace con te stesso e in pieno controllo quando mangi in modo corretto?

Il nostro progetto vuole tenere lontani i ragazzi da questo, e altri squilibri alimentari. Tutti possono contribuire a sostenere #Teen4Food: cliccando qui

http://www.legatumoribologna.it/news/teen4food-contro-ortoressia

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)