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Droga: la crisi cambia i consumi, entro il 2015 in aumento l'eroina e in calo la cocaina

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Droga: crisi cambia consumi, entro 2015 aumento eroina e calo cocaina

Lo 'spettro' degli anni '80, ormai svincolato dall'immagine dell'uso per endovena e per questo meno impressionante, è ancora fra noi. Ed entro il 2015 l'Italia assisterà a una crescita, seppur moderata, del numero di consumatori di eroina, soprattutto nella fascia più giovane della popolazione. Mentre è destinato a calare l'uso di cocaina, il cui prezzo è in calo, ma ancora troppo alto per un Paese nella morsa della crisi economica. E' quanto rivela il bollettino previsionale sull'evoluzione dei fenomeni di abuso Prevo.Lab dell'Osservatorio regionale dipendenze (Ored) della Lombardia.La previsione matematica, effettuata con dati Ipsad sulla popolazione generale, indica che il numero dei consumatori di eroina, nel 2015, sarà di circa 300.000 individui, pari allo 0,75% della popolazione italiana fra i 15 e i 64 anni. "L'eroina - spiega all'Adnkronos Salute il responsabile scientifico Prevo.Lab-Attività previsionali Ored Riccardo Gatti, psichiatra e direttore del Dipartimento dipendenze della Asl di Milano - risulta in crescita fra gli studenti e, almeno fino a oggi, questa sostanza non era mai arrivata nelle scuole. Invece le nostre previsioni dicono che vi farà il suo ingresso nelle sue due varietà, 'bianca' e 'brown', la prima più pura e di solito sniffata o fumata, la seconda anche iniettata in vena". Ciò che preoccupa è che per l'eroina la prevalenza di consumatori prevista nella popolazione studentesca è circa doppia di quella prevista nella popolazione generale. Un valore molto superiore a quelli relativi alle altre sostanze: per la cocaina e per i cannabinoidi, ad esempio, la prevalenza nella popolazione studentesca è solo il 38 e il 37% superiore rispetto a quella nella popolazione generale. Per il 2015, infine, il prezzo dell'eroina 'bianca' conferma il cambio di tendenza manifestato negli ultimi 4 anni: è previsto in crescita del 7%. Il prezzo dell'eroina 'brown' prosegue, invece, nel suo trend ed è previsto in calo dell'11%, anche se negli ultimi 3 anni si è registrato un rallentamento di questa tendenza al ribasso.Passando alla cocaina, Prevo.Lab sostiene che nel prossimo triennio il numero dei consumatori resterà stabile, con un potenziale decremento nella fascia più giovane della popolazione. La previsione matematica su dati Ipsad indica che il numero dei consumatori, nel 2015, sarà di circa 700.000 individui, ossia l'1,75% della popolazione italiana fra i 15 e i 64 anni. Sempre entro 3 anni, il prezzo della cocaina si ridurrà però del 17%, coerentemente con il trend manifestato fino a ora. E in effetti, la cocaina - rileva l'analisi - è la sostanza che può maggiormente risentire della crisi economica, soprattutto perchè il suo prezzo continua a rimanere alto rispetto alle altre sostanze. E' dunque probabile che, soprattutto per le giovani generazioni, la sostanza perda di interesse, subendo anche la concorrenza di numerosi altri prodotti di origine sintetica o di altre droghe di prezzo più accessibile. Infine, le droghe sintetiche: nel prossimo triennio il numero dei consumatori di droghe sintetiche registrerà un moderato aumento. La 'platea' di chi le usa, nel 2015, sarà di circa 250.000 individui (lo 0,65% circa della popolazione italiana fra i 15 e i 64 anni). Infine, alcol e farmaci: per il primo, si segnala una tendenza alla precocizzazione dei consumi, possibile preludio di un consolidamento come sostanza d'abuso, prima, e generatrice di dipendenza, dopo. Inoltre, non vanno dimenticati i comportamenti a rischio con il consumo giornaliero di alcol non moderato e i dati relativi al fenomeno del 'binge drinking' soprattutto nella popolazione giovanile. Per i farmaci, è ragionevole attendersi un aumento dell'impiego improprio e anche un incremento di situazioni di dipendenza a essi collegate. Crisi e minore potere di spesa, maggiore propensione all'illecito, minori fattori protettivi e maggiori fattori di rischio, maggiore tolleranza sociale, minore contrasto per mancanza di budget pubblico e minore accesso ai servizi: questi gli aspetti che sembrano caratterizzare l'attuale congiuntura italiana nel suo complesso e, in particolare, il fenomeno del consumo di sostanze nella popolazione generale del nostro Paese.La situazione economica - rilevano gli autori dell'indagine - obbliga le persone a fare i conti con il rapporto costi-benefici. I consumatori elaborano le proprie scelte di acquisto attraverso atteggiamenti e comportamenti decisamente meno istintivi e più critici rispetto all'epoca precedente alla crisi, anche quando si tratta di valutare consumi soltanto marginalmente incidenti sulle uscite. Ciò che conta è spendere bene. E attualmente 'bene' significa: neanche un centesimo in più del minimo necessario, per tutto ciò che serve ma non gratifica. Soltanto quando è possibile, a un livello di priorità inferiore, si considera la qualità desiderata come ulteriore orientamento d'acquisto."Emergono 'competitor' inediti per le droghe - evidenzia Gatti - diversi e sovrapponibili, diretti e indiretti, che possono garantire soddisfazioni con modalità nuove o rivisitate: sostanze classiche e nuove, ma anche attori completamente differenti e dal notevole substrato emozionale-relazionale, come web e social network, gioco (d'azzardo e non), uso improprio di farmaci". La minore disponibilità di denaro è, oggi, compensata da una riduzione dei prezzi, della qualità e della purezza delle sostanze in circolazione, oltre che da una percezione di maggiore tolleranza sociale del consumo. Inoltre, la più semplice gestibilità degli effetti è consentita dall'abbassamento del principio attivo che rende l'uso di sostanze parallelo e compatibile con la vita quotidiana. In altri termini, l'accessibilità dei prezzi e la disponibilità dell'offerta sembrano aiutare a normalizzare l'accesso, avverte il rapporto.

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)