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Eurosorveillance: eroina e antrace, i casi di infezione in Europa potrebbero derivare tutti dallo stesso ceppo batterico

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Eroina e antrace, i casi di infezione in Europa potrebbero derivare tutti dallo stesso ceppo batterico

Pubblicato sulla rivista Eurosorveillance, un articolo sui casi di infezione da Bacillus anthracis registrati in Europa negli ultimi anni, in eroinomani per via iniettiva. Il Bacillus Anthacis è un batterio gram-positivo che produce delle spore che possono resistere anche per lunghi anni. Nell’uomo a seconda della via di contagio, esistono quattro diversi tipi di infezione: l’antrace cutanea, intestinale, respiratoria ed infine quella iniettiva, caratterizzata da edema nel punto di iniezione, e fasciti necrotizzanti. Inoltre quest’ultimo tipo di antrace può condurre a complicazioni quali meningiti, shock cardiovascolare e decesso, nonostante il trattamento con terapia antibiotica.
Il primissimo caso di antrace in soggetti consumatori di eroina per via iniettiva risale all’anno 2000, in Norvegia. Successivamente un numero piuttosto elevato di casi è stato registrato tra il 2009 e il 2010, con 47 casi confermati in Scozia, 5 in Inghilterra e 3 in Germania. Recentemente sono stati segnalati altri 13 casi in Europa, nello specifico in Francia, Danimarca, Galles, Inghilterra, Scozia e Germania. Ricercatori Europei di diversi istituti tra cui il Robert Koch Institute di Berlino, hanno contribuito a questa ricerca, andando ad analizzare campioni biologici disponibili dei vari casi, per cercare di individuare la storia di tali infezioni. Nello specifico, hanno effettuato l’esame genetico dei campioni biologici dei vari casi, incluso il primo del 2000 e l’analisi molecolare ha mostrato che i ceppi riscontrati nei casi di infezione sono fortemente correlati tra loro e che dunque potrebbero derivare dallo stesso ceppo batterico.
I risultati farebbero pensare ad una contaminazione dell’eroina durante il processo di preparazione dell’eroina stessa, in ambienti esposti al Bacillus anthracis. La contaminazione dell’eroina proverrebbe dunque da una singola fonte e tale contaminazione, secondo gli autori, potrebbe perdurare nel tempo. L’identificazione e l’abolizione della fonte di contaminazione rappresenterebbe la misura di prevenzione più efficace. Tuttavia sottolineano i ricercatori, questo è un challenge che può esser raggiunto solo da una stretta collaborazione tra scienziati, autorità per la salute pubblica, e forze dell’ordine e solo un’indagine epidemiologica attraverso la collaborazione internazionale potrebbe contribuire a chiarire il problema. Inoltre la consapevolezza dell’esistenza del problema da parte dei medici è importante per un trattamento precoce ed efficace. In Italia il fenomeno dei casi di antrace in consumatori di eroina per via iniettiva è in stretto monitoraggio a partire dai casi del 2009, da parte del Sistema Nazionale di Allerta Precoce del Dipartimento Politiche Antidroga, che tiene costantemente aggiornati i centri interessati al problema. Ad oggi, nessun caso di infezione da Bacillus antracis è stato registrato in consumatori in Italia e in nessun operatore a contatto con reperti

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)