338-1938888 o 331-2460501/2/3 o 0172-55294[email protected]

News di Alcologia

Nature Neuroscience: eroina e cervello, il pericolo delle ricadute dipende da cosa 'imparano' i neuroni

cufrad news alcoologia alcol alcolismo ricaduta neuroni prevenzione eroina

Eroina e cervello, il pericolo delle ricadute dipende da cosa 'imparano' i neuroni

Nel campo delle dipendenze, la ricerca ha dimostrato che l'esposizione a contesti associati a stimoli gratificanti, ossia a stimoli

ambientali "evocativi", possono indurre il soggetto al consumo della sostanza aumentano il rischio di ricadute. Al Behavioral Neuroscience

Branch National Institute on Drug Abuse del Maryland (USA) alcuni ratti sono stati istruiti all'auto-somministrazione intravenosa di eroina

per 3 ore al giorno per 12 giorni in un particolare contesto ambientale. In questo modo i ricercatori hanno sensibilizzato i ratti ad un

contesto ambientale associato al consumo di eroina, per capire quali aree cerebrali sono coinvolte nel desiderio di assunzione con la sola

esposizione ad un contesto abituale associato alla sostanza. E‘ stata identificata una rete di neuroni distribuiti nella corteccia

prefrontale mediale ventrale (mPFC) che si attiva in modo selettivo in associazione a stimoli collegati all'assunzione di eroina. Un piccolo

sottogruppo di questi neuroni nella mPFC ventrale codificano l'apprendimento associativo tra contesto evocativo per l'eroina e l'assunzione

della sostanza. Nei ratti dipendenti da eroina, i neuroni della mPFC sono stati resi inattivi farmacologicamente. In questa condizione non è

stata registrata alcuna attivazione neurale negli animali posti nell'ambiente abituale di consumo della sostanza. Con la riattivazione dei

neuroni e l'esposizione al contesto associato all'eroina i ratti hanno manifestato un'immediata assunzione di eroina. Questi risultati

dimostrano come una possibile ricaduta al consumo di eroina deriva dalla sensibilizzazione al contesto ambientale grazie all'attivazione di

specifici neuroni prefrontali responsabili dell'apprendimento associativo.

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)