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Perugia: eroina e nuove dipendenze, l'analisi degli operatori del Ser.T.

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Al Sert oltre 800 casi di dipendenza da eroina ma anche di ludopatia

Prima in “classifica” c’è l’eroina, come nel resto d’Italia. Le modalità di assunzione sono cambiate e non sempre si traducono nel classico “buco”, ma è questo lo stupefacente più diffuso tra le persone che accedono ai servizi del Sert di Perugia.

In media 820-830 all’anno.“Un numero confermato nel 2013 - dice la responsabile Claudia Covino, oltre trent’anni di esperienza nel settore - “e che include anche dipendenze diverse da quelle per droga, come ludopatia, shopping compulsivo, disturbi alimentari, e, sovrano su tutto, l’alcol”. E, se c’è stato un incremento dell’utenza (si è in attesa dei dati definitivi), si è registrato “per i ‘malati’ di gioco d’azzardo”, secondo la responsabile del servizio per le tossicodipendenze. Poi continua il discorso sulle droghe più diffuse, in base a quanto registra dal suo specifico “osservatorio”: “Dopo l’eroina, viene la cocaina. Va detto che sempre più spesso, però, vanno di moda i mix di sostanze, inclusi alcol e psicofarmaci.

Quanto alle ‘nuove droghe’, qui non ne percepiamo molto la diffusione, anche se c’è una grande facilità di reperimento, magari anche tramite Internet”. Un orizzonte, questo, che irretisce soprattutto i più giovani, anche minorenni. Chi sono le persone seguite dal Sert? “In genere più uomini che donne - risponde Covino -. Il livello di istruzione per lo più corrisponde alla scuola dell’obbligo, poi vengono diploma e laurea triennale. Ora, più che in passato, c’è il problema della disoccupazione, arriva tanta gente che si è ritrovata licenziata. Condizione che ovviamente non agevola la lotta all’abuso di sostanze”.

Una precisazione su come si finisce nel tunnel: “Smettiamo di pensare che accada solo con le droghe leggere. Spesso si comincia con sostanze legali, come tabacco e alcol. Ovvio che poi alcune sostanze danno più dipendenza di altre”. Un concetto, quello di “dipendenza”, che non riguarda solo ciò che accade a livello fisico. “In realtà, la vera guerra si combatte contro la dipendenza psicologica legata al ‘piacere’, descritto come violento, intenso, provocato da una sostanza. Così, l’eroina ‘calma’, mentre la cocaina fa sentire ‘onnipotenti’, ‘più svegli e capaci di affrontare le cose’. Ma questo ‘piacere’ è soltanto iniziale, poi viene meno”.

E una volta che si comincia e si resta ‘schiavi’, “è indispensabile intraprendere un percorso di crescita personale, quello a cui tutti siamo chiamati ma che in questo caso deve svolgersi malgrado la presenza di un pensiero estraneo nella mente. Devi motivarti”. Cosa può fare il Sert? “Cure a livello medico, eventuali terapie con farmaci, percorsi che a volte includono le famiglie...”. Il ventaglio delle risposte offerte dal servizio nel tempo è cambiato e anche oggi si cerca di andare avanti. Ora si guarda a “una figura già presente in altre città dell’Umbria e in molte altre regioni italiane: quella dell’operatore di prossimità, per attività di accompagnamento nel lavoro e nella costruzione di reti sociali e amicali”. Senza dimenticare una criticità oggettiva: le risorse umane restano sempre quelle di una volta, anche se in vent’anni l’utenza è quadruplicata. Un’opinione sui casi di overdose: “Preso atto del problema, sarebbe bene ragionare su cosa fare. Servono partecipazione, coscienza civile, prevenzione e, aggiungerei, cultura intesa come strumento che acuisce il senso critico...”.

 


(...omissis...)


copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
http://corrieredellumbria.corr.it/news/home/135319/Al-Sert-oltre-800-casi-.html

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)