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Substance Abuse and Mental Health Services Administration: Boom di eroina, in Usa torna l'incubo

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Boom di eroina, in Usa torna l’incubo

Si chiama «Ace of Spades», la droga che ha ammazzato Philip Seymour Hoffman. Un cocktail di eroina e fentanyl, oppiaceo usato per lenire i dolori dei malati di cancro, che sarebbe responsabile della morte di almeno cento persone in America nelle ultime settimane. Questo indizio, se confermato dalle indagini, collega il dramma personale di Hoffman a una tragedia generale che sta avvenendo negli Stati Uniti: il ritorno dell’eroina.

I numeri sono chiari. Secondo uno studio della Substance Abuse and Mental Health Services Administration, tra il 2007 e il 2012 gli americani da 12 anni in su che consumano eroina sono aumentati da 373.000 a 669.000, ossia circa il doppio. Da notare l’età di partenza, 12 anni, perché l’epidemia sta esplodendo fra i giovani. Nel 2010 ci sono state 3.094 morti per overdose, quasi dieci al giorno, che secondo i Centers for Disease Control and Prevention sono un incremento del 55% rispetto al 2000. Intanto è aumentato anche il traffico, e l’eroina sequestrata al confine col Messico è salita dai 487 chili del 2008 ai 1.989 chili del 2012.
 

L’epidemia colpisce soprattutto le piccole comunità. A gennaio Peter Shumlin, governatore del Vermont, ha dedicato tutti i 34 minuti del suo discorso annuale all’emergenza eroina: «Ci minaccia in ogni angolo della nostra regione». Il motivo? Dal 2000 ad oggi la tossicodipendenza in questa idilliaca zona di montagna è aumentata del 770%, con un traffico di oppiacei stimato in 2 milioni alla settimana. Nel Wisconsin molte imprese denunciano che non riescono a occupare tutti i posti di lavoro che avrebbero perché troppi potenziali dipendenti risultano positivi all’eroina.

Il fatto che l’epidemia stia colpendo soprattutto i giovani fuori dalle grandi città, aggiunge rischio al rischio. I ragazzini non conoscono la pericolosità della droga che si iniettano, e la mescolano con altre sostanze. Così, ad esempio, è morta nell’agosto scorso Emylee Lonczak, figlia di una buona famiglia della Virginia. Era andata con gli amici a Washington per comprare la dose, se l’era fatta iniettare per la prima volta nella sua vita durante il viaggio di ritorno in auto, ed era svenuta subito. Gli amici l’avevano abbandonata in un garage. Nelle zone rurali, poi, ci sono meno centri di assistenza e questo complica i soccorsi: pochi sono pronti a somministrare il Naloxone, la nuova medicina miracolosa che inverte le overdose. Anche le infezioni legate all’uso delle siringhe sono cresciute del 33%.

Perché succede tutto questo? La richiesta di stupefacenti è sempre là, in agguato, ma negli ultimi tempi la preferenza era andata verso gli antidolorifici tipo l’oxycodone. L’effetto era simile, ma trattandosi di medicine regolate erano più sicure. La domanda però ha fatto salire il prezzo: a Philadelphia 80 milligrammi di OxyContin costano 40 dollari, mentre con la stessa cifra si comprano almeno quattro buste di eroina.


L’allarme per l’abuso degli antidolorifici, poi, ha generato una campagna che ha spinto le case produttrici a fare capsule più difficili da rompere e a controllare meglio la distribuzione. L’eroina invece si trova per meno soldi in strada, e i produttori messicani hanno colto al volo l’occasione per aumentare le consegne. Soluzioni al momento non se ne vedono, oltre a lanciare l’allarme.


(...omissis...)


copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
http://www.lastampa.it/2014/02/04/esteri/boom-di-eroina-in-usa-torna-lincubo-tCcDgvcAE71tr3y8nPNV4J/pagina.html?utm_medium=referral&utm_source=pulsenews

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)