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Internet Addiction Disorder, nascita e sviluppo di una nuova dipendenza

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IAD, nascita di una nuova dipendenza

Internet Addiction Disorder, nascita e sviluppo di una nuova dipendenza

L’ Internet Addiction Disorder (IAD) è una dipendenza da comportamenti tra le più dibattute dal mondo scientifico in questi ultimi anni. Come abbiamo visto nel capitolo precedente, vi sono una moltitudine di comportamenti che possono indurre il soggetto verso una condizione di abuso, innescando le medesime dinamiche di una dipendenza da sostanze. L’ utilizzo di internet rientra quindi a pieno titolo nelle potenziali azioni della nostra vita quotidiana  che se non regolamentate ci possono far transitare dalla condizione di semplice utilizzo di tale tecnologia motivata da esigenze costruttive ad una differente condizione di “abuso” animata da comportamenti patologici.

La nascita dell’IAD  pone le sue radici in una vicenda giudiziaria verificatasi alla fine degli ottanta negli Stati Uniti che vide coinvolti due giovani hacker. Accusati di frode informatica, riuscirono mediante i loro legali ad ottenere una riduzione della pena, dimostrando d’essere affetti da una forma di “computer-addiction”. Per avvalorare questa tesi, i legali dei due hacker paragonarono  la  tendenza compulsiva mirata alla “rottura” di password alla dipendenza da sostanze, sostenendo che la violazione di una password generava appagamento esattamente come per qualsiasi altra forma di dipendenza da sostanze, generando quindi una sorta di condizionamento o di rinforzo positivo. L’evoluzione storica dell’ IAD, ancora ad uno stato embrionale, vide altri due casi sempre negli USA sollevare l’attenzione su tale tendenza comportamentale ancora sconosciuta e che sempre più si intrecciava con dinamiche di natura giuridica. Queste successive vicende videro non più protagonisti due compuer-addictioned come nel caso degli hacker, ma interessò per la prima volta in assoluto l’abuso della rete e del web, tecnologie assolutamente emergenti negli novanta. 

L’elevato ed esagerato quantitativo di tempo impiegato da due donne in tale attività  condusse loro, al trascurare fisicamente e psicologicamente i propri figli. In uno dei due casi  i figli furono rinchiusi in una stanzino in quanto le loro attività interferivano con la necessità patologica della loro madre di “navigare”, entrambi i casi divennero naturalmente di dominio giuridico e le due donne furono giudicate  “malate” da Internet Addiction.

Talivicende possono essere considerate una sorta di punto d’ inizio, infatti da questo momento in poi la comunità scientifica cominciò a rendersi conto che le psicotecnologie ed in primo luogo internet con la sua diffusione di massa negli anni novanta, cominciavano ad avere degli effetti significativi di natura psico-sociale.



(...omissis...)


copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
http://addictiondisorder.altervista.org/iad-nascita-nuova-dipendenza/

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)