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Technology e Internet addiction: considerazioni

Technology e Internet addiction: considerazioni

SIAMO dipendenti. E' successo un tasto per volta e in meno di vent'anni. Prendiamone atto e dividiamoci in gruppi. Chi usa il

T9, chi preferisce il vecchio metodo di spingere i tasti a ripetizione fino a ottenere il senso compiuto della frase. Oggi,

il fenomeno degli sms ci ha preso la mano e sta assumendo proporzioni preoccupanti. Secondo uno studio del Pew Research

Center, effettuato in collaborazione con l'Università del Michigan, uno su tre ragazzi tra i 12 e i 17 anni invia circa 100

messaggi al giorno. I teenager americani sostengono di non conoscere più nessun loro coetano senza cellulare, quattro su

cinque ammettono di dormire col telefonino accanto al letto, acceso. Numerose scuole, sia negli Stati Uniti che in Europa,

vietano l'uso dei telefonini durante le ore di lezione ma il pranzo è "cell free", e gli studenti tornano liberi di ritrovare

il campo. Le percentuali cambiano con l'età. Gli adulti si limitano a 10 messaggi al giorno ma le ragazzine dai 14 ai 17 ne

riescono a mandare fino a 3mila al mese. Annie Levitz, 16 anni, intervistata, ha confessato di mandarne circa 4mila al mese.

"Ho cominciato a perdere il senso tattile nelle dita e continuavano a cadermi piatti e altre cose in continuazione", ha

spiegato. Ora ha la sindrome del tunnel carpale e deve essere operata.

"Messaggiare" dà dipendenza. Il "Global Messaging Survey" della Nokia (2002) è stato confermato da diversi altri studi, come

quello dell'Università Cattolica di Leuven in Belgio (2004) e quello dell'Università del Queensland, in Australia. Oltre a

mandare messaggi anche riceverli può diventare una droga: il bisogno di restare connessi 24 ore su 24 è chiamato

"reachability", raggiungibilità. Secondo il professor Mike Stryer molti dei suoi stessi studenti sono "addicted" ai messaggi

e ciò interferisce con la loro vita sociale e anche con lo studio.

Ma i messaggini stanno anche cambiando il modo di parlare. Nel suo libro Txtng: the Gr8 Db8, David Crystal sostiene stia

avvenendo un'americanizzazione del linguaggio proprio a causa della diffusione dei messaggi. Le undici lingue principali si

sono allienate usando termini come "lol" (lot of laugh, per la risata), "u" (you) o "gr8" (great) tutte abbreviazioni

dall'inglese. Come 2day (today) o b4 (before). I genitori sono sempre più preoccupati che questa tendenza alieni i figli dal

poter gestire una conversazione faccia a faccia con qualcuno. Dello stesso avviso è lo psicologo David Swanson secondo il

quale le conseguenze si vedranno sulla lunga distanza. Oggi tre quarti dei minori hanno il celulare, l'88% di questi lo usa

per mandare messaggi. Anche mentre guida. Solo il 4 per cento di loro sostiene di mandare messaggi a sfondo erotico.

La Riverdale Country School di New York ha fatto un esperimento. Ha organizzato due giorni senza messaggi virtuali, 48 ore

senza Facebook, Twitter e senza sms. Alla fine del periodo stabilito, il consulente scolastico ha diffuso un foglio tra gli

studenti su cui c'era scritto: "Quando avete avuto voglia di mandare un messaggio è stato perché avevate bisogno veramente di

comunicare con qualcuno o semplicemente per caso?" Quasi tutti hanno risposto di averne avuto semplicemente bisogno. Prima il

bisogno, poi la scelta del destinatario. Ma gli studenti più piccoli scrivono per lo più ai genitori. "Lo fanno mentre vanno

in bagno, magari per farsi consolare dopo un compito andato male", ha spiegato uno dei professori. Aggiungendo che quello che

sta accadendo alla nuova generazione è di avere un paracadute a disposizione. Cadono così i confini che separano genitori e

figli, confine imposto dalle pareti scolastiche. I genitori sono raggiungibili, e sono un cerotto attaccato al telefono.

"Viene meno la possibilità che a 13 anni ci si faccia le ossa, e si definisca il confine di una più sana e dovuta

indipendenza", ha continuato il professore. Dopo l'esperimento molti studenti hanno però anche detto di essersi sentiti più

rilassati. Di aver finito prima i compiti, di aver organizzato più cose da fare nel pomeriggio. E di aver provato soprattutto

una sensazione 'nuova', la libertà.

Su Facebook è ovviamente arrivato un gruppo che si occupa di messaggi e assuefazione. Secondo un sondaggio riportato dal

social network la tendenza sarebbe diversa e in pericolo sarebbero più gli adulti che i ragazzi. Queste le età dei soggetti a

rischio: il 19% ha tra 18 e 24 anni, il 24% tra 25 e 34, il 22% tra 35 e 54, il 19% si piazza tra i 45 e i 54. L'età media di

un 'texter' - chi manda i messaggi - a rischio è di 38 anni. Il 49% è maschio, il 51% femmina. E ancora. Sono spediti in

media 18,5 miliardi di sms al mese da circa 68,7 milioni di persone. Solo il 10% dei messaggi sono spam, il 62% sono quelli

scritti agli amici, il 55% a conoscenti, il 19% ai colleghi. I messsaggi vengono letti entro 15 minuti dalla ricezione, i

tempi di risposta possono arrivare fino all'ora.

Non lo poteva prevedere un giovane ingegnere di 22 anni del Sema Group che nel 1992 utilizzò il proprio pc per mandare il

messaggio "Merry Christmas" attraverso il network di Vodafone, al telefono del suo amico Richard Jarvis. Diciotto anni dopo

gli sms sono il più potente medoto di comunicazione mondiale. L'Europa batte l'America con un 80% di utenti attivi contro un

più modesto, ma in crescita, 60% americano. Il primato degli sms spetta però alle Filippine, con 400 milioni di messaggi al

giorno e circa 142 miliardi all'anno. Vanno forti anche Cina e l'Australia. L'Europa si piazza subito dopo l'Asia, in Europa

la Croazia è al primo posto dei messaggi inviati. Gli sms-dipendenti digitano sempre, ovunque. Il 77% mentre guida (nel 2008

a Chatsworth ci fu una collisione tra treni in cui morirono 25 persone. Si scoprì poi che l'addetto al controllo dei cambi di

binari, aveva mandato 45 messaggi mentre lavorava), il 79% digita perfino quando è in bagno, il 37% è riuscito a mandarlo

durante la laurea, il 18% durante il matrimonio, il 16% durante un funerale, l'11% durante il sesso. E' invece di un 24enne

di Seattle il record mondiale da Guinness dei primati della digitazione più veloce. Franklin Page ha fatto il record

scrivendo la frase: "The razor-toothed piranhas of the genera Serrasalmus and Pygocentrus are the most ferocious", in 35,54

secondi.

Gli assuefatti usano entrambe le mani per digitare un sms. Tra gli effetti indesiderati della dipendenza ci sono ansia,

abbassamento dei voti scolastici e insonnia. E poi i crampi, problema che può essere arginato, e ultimamente lo è, con la

tastiera virtuale di un iPhone. Tra le cose positive resta il contatto con gli altri. Lo psicologo inglese Mark Griffiths si

occupa di "Internet addiction". Griffiths definisce le "technological addictions" come dipendenze "non-chimiche" che

comprendono però il rapporto e le interazioni tra l'uomo e il mezzo, la macchina. Il comportamento dell'essere umano

dipendente, da sostanze o macchine che sia, è comunque lo stesso. Il rischio comporta lunghi periodi di silenzio, cambiamenti

inspiegabili dell'umore, crisi di astinenza, euforia solo sotto effetto, e ricadute. Benvenuti nell'epoca della comunicazione

breve. Benvenuti nel mondo sintentico degli sms.