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GAP: analisi psicologica del gambler

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Comprensione Psicologica del Gioco d'Azzardo

Una persona che gioca al casinò, al lotto, scommette sui cavalli, gioca alle macchinette video poker, alle slot-machine o altro, non può

essere etichettata di per sé come giocatore d'azzardo patologico. Non si può parlare di ludopatia.
Il gioco, compreso quello d'azzardo, è un'attività ludica di per sé normale. Esistono vari parametri per indicare se siamo di fronte ad un

"problema", un problema legato al gioco. Il primo parametro, il più importante per lo psicologo, è la richiesta di aiuto da parte del

soggetto interessato o di una persona a lui vicino. Senza questa richiesta, non vi è alcuna possibilità di aiutare un potenziale giocatore

patologico.
L'altro parametro, importante per il soggetto che può quindi intuire la necessità di rivolgersi ad uno psicologo, è la perdita della libertà

nel giocare. Il gioco diventa una necessità, qualcosa di più forte di noi stessi. Non si è più liberi di giocare, si è costretti a farlo.
La sensazione di costrizione nell'attività di gioco, il non poterne fare a meno, è quindi l'indica di maggiore importanza, per riconoscere se

il gioco è entrato nel processo che la psicologia emotocognitiva definisce "loop disfunzionale" (Baranello, 2006).
E' importante sottolineare che in anni di esperienza clinica presso i centri di psicologia emotocognitiva per il trattamento psicologico, il

gioco d'azzardo patologico risulta essere uno dei disturbi più difficili da trattare. Questo perché la persona con disturbo da gioco

d'azzardo tende a mentire o a giustificare le proprie azioni basandosi sull'esigenza di recupero delle somme perse.
Pur rendendosi conto della dinamica che ha portato al disturbo nella maggior parte dei casi il giocatore tende a vedere nel gioco la

soluzione al problema che il gioco ha causato. L'esigenza di recupero attiva processi di attivazione centrali che si manifestano con una

forte sensazione di tensione che, per il giocatore, sembra diminuire soltanto attraverso l'attività di gioco.
Quando si perde il divertimento, quando l'attenzione è focalizzata al recupero, quando altre attività un tempo piacevoli vengono ridotte per

aumentare la frequenza di pensieri e di comportamenti inerenti l'attività di gioco d'azzardo è maggiore l'evidenza che la situazione di gioco

possa essere considerata disturbata.

 

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)