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GAP: patologia grave, ne parla il dr. Gatti

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'Patologia grave come per droga e alcol'

Riccardo Gatti, direttore del Dipartimento dipendenze dell' Asl di Milano, quando si può parlare di gioco d' azzardo patologico? «Quando il

gioco sostituisce qualsiasi tipo di progettualità o di interesse: spesso si confonde il semplice gioco d' azzardo con la patologia

compulsiva. Sono due cose diverse: il giocatore patologico vive solo in funzione di quello e basa i tempi della propria vita sulla prossima

puntata, trascurando tutto il resto». Come si cura? «Gli approcci sono vari: la patologia può essere indipendente, oppure può essere sintomo di disturbi ossessivo-compulsivi più profondi. Per questo, il lavoro psicologico è fondamentale per aiutare il paziente a ricostruire la propria vita e la propria identità. Si può anche affiancare la somministrazione di farmaci se il gioco patologico è sintomo di altri disturbi, e la terapia di gruppo: l' uno non esclude l' altro». Quali sono le difficoltà maggiori per voi medici? «È difficile organizzare interventi e strutture ad hoc per questi pazienti: a differenza di tossicodipendenza o alcolismo, la dipendenza dal gioco non rientra tra quelle previste nei Lea,i "livelli essenziali di assistenza" del servizio sanitario nazionale».


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)