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GAP: sale la febbre in Piemonte, 80 mila a rischio

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Legale o illegale, può creare dipendenza patologica. Tra 25 e 34 anni i più esposti

La Stampa 11 agosto 2009

La febbre del gioco è in aumento in Piemonte. Lo rilevano gli ultimi dati forniti dalla Regione, capofila in Italia del progetto sperimentale per la lotta a questa dipendenza. Secondo le ultime statistiche, infatti, sono 80 mila i piemontesi a rischio di dipendenza patologica da gioco, sia esso legale o illegale.
I più esposti sembrano quelli tra i 25 e i 34 anni, l'età del muratore torinese che ha cercato di improvvisarsi rapinatore per rifarsi dello stipendio perso al videopoker.
Vi è però anche una preoccupante diffusione dell'abitudine al gioco tra i giovanissimi di età compresa tra i 15 e i 19 anni. Secondo i dati forniti dalla Regione Piemonte, che lo scorso maggio ha dato il via a una campagna di sensibilizzazione contro la febbre da gioco, il 37% dei più giovani dichiara di aver giocato almeno una volta al mese. E l'8% ammette addirittura di giocare tutti i giorni.
Non sta meglio anche il resto d'Italia: tra il 2001 e il 2007, sempre secondo la Regione Piemonte, la spesa pro capite per il gioco è passata da 290 a oltre 500 euro. Si calcola che quest'anno il consumo globale supererà i 50 miliardi.