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Gioco d'Azzardo Patologico (GAP): problema di salute pubblica

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Dipendenze patologiche: GAP " Gioco d' Azzardo Patologico", problema di salute pubblica
In un contesto di crisi delle responsabilità personali e sociali, di condizionamenti della cultura e della società, in cui la

gente non riesce ad amarsi nelle sue umane imperfezioni , dove comportamenti e abitudini che portano alle dipendenze vengono

pubblicizzati e diffusi in modo capillare dallo stesso Stato, dipendere dal gioco d'azzardo per raggiungere standard di vita

mitizzati e irraggiungibili è molto probabile.
Ho deciso di pubblicare questo articolo per meglio comprendere il fenomeno " Gioco d'azzardo patologico" GAP considerato

una vera e propria dipendenza, più o meno come quella alle droghe infatti i giocatori d'azzardo, se privati del gioco,

vivono vere e proprie crisi di astinenza, a volte persino molto gravi.
Partendo da questo punto di vista si cercherà di capire come e perché quello che per la maggior parte delle persone è una

forma di divertimento assolutamente innocua, per alcuni diventa l'inizio di un problema gravissimo che è in grado di

compromettere seriamente le relazioni familiari, i rapporti sociali, la vita scolastica e lavorativa e in alcuni casi portare

alla depressione e al suicidio.
Rispetto a qualche anno fa in Italia il gioco d'azzardo ha notevolmente mutato il suo volto.
Considerato un'attività illegale fino a tempi recenti, era fatta eccezione solo per le lotterie, i concorsi direttamente

amministrati dallo Stato e i Casinò che operano sul territorio nazionale.
Nell'ultimo decennio si è assistito ad una espansione del gioco d'azzardo legalizzato che lo Stato ha "incentivato" per

sanare i " debiti" economici e fiscali.
In tutte le città, nei più remoti paesi troviamo sale Bingo, "macchinette" , gratta e vinci, internet, etc. questo fenomeno

ha portato ad una facilità di accesso al gioco senza precedenti.
È necessario prendere atto che il gioco d'azzardo quando invade l'intera esistenza delle persone, al punto da comprometterne

lo svolgimento delle normali attività quotidiane, non è più innocuo e ludico, ma diventa una vera e propria dipendenza. Il

gioco diventa chiodo fisso, costituisce il fulcro attorno al quale ruota l'intera vita del soggetto.
Nonostante il Gioco d'Azzardo Patologico (GAP) dal 1980, con la sua introduzione nel DSM-III e VI, sia considerato a tutti

gli effetti una categoria psichiatrica, ancora oggi non è riconosciuta come una dipendenza , e spesso nella mentalità comune

è ancora visto come un comune vizio.
Effettivamente anche gli esperti affermano che individuare la percentuale di giocatori patologici in una data popolazione

costituisce una sfida estremamente complessa per diverse ragioni. La prima è la difficoltà di studiare un fenomeno per molti

aspetti ignoto e molto vario (si pensi per esempio alla possibilità di giocare via internet). Una seconda ragione è che

risultano molto difficili e discutibili sia la definizione stessa di giocatore patologico, sia la distinzione tra le diverse

sfumature che vanno dal gioco innocuo, a quello patologico.
In linea di massima nelle caratteristiche del soggetto a rischio si ritrovano: incapacità di comunicare emozioni,

sensibilità ansiosa, timidezza,scarsa autostima, eccessivo perfezionismo, inibizioni verbali, mascheramento dei sentimenti

con impulsività spesso incontrollabili. Nelle persone affette da Gioco d'Azzardo Patologico troviamo eccessiva competizione,

irrequietezza e facilità ad annoiarsi. Inoltre queste sembrano essere eccessivamente preoccupate dell'approvazione altrui e

sorprendentemente generose.
Dunque pensiero fisso, crisi di astinenza. Il "gambling" cioè il gioco di azzardo presenta le stesse problematiche e rischi

che si riscontrano per chi fa abuso di alcol o droghe,
Definite " nuove dipendenze" (cibo, relazioni affettive, sesso, shopping, internet, azzardo come "sfida") queste sono fatte

di comportamenti quotidiani , apparentemente innocui , condivise dall'immaginario collettivo con un'unica caratteristica

che accomuna tutti i soggetti "dipendenti", da sostanze e non : la perdita dell'autonomia.
Il giocare d'azzardo diventa per molte persone un "mondo altro e parallelo" in contrapposizione - o in alternativa - ad un

mondo apparentemente ostile. La soluzione alle tante insoddisfazioni e frustrazioni della vita . Un mondo "altro" che

permetterebbe di vivere una avventura fantastica , una rivincita, una sfida, nella speranza di "un magico cambiamento", con

un " facile guadagno."
Inoltre per molti rappresenterebbe una possibilità per riempire momenti di noia, di mancanza di senso della vita, di

depressione, di insoddisfazione. Elementi questi che spesso sono alla base delle dipendenze.
Il giocare diventa allora uno "spazio magico" che protegge dalle insoddisfazioni del mondo esterno ed attraverso il quale è

possibile costruirsi una vita immaginaria fatta di ricchezze e fantasie, liberi da limiti e fatiche quotidiane.
Ciò che è importante individuare è l'idea ,la convinzione che il soggetto può avere che il gioco sia un modo facile e

piacevole per guadagnare denaro , per divertirsi e che si possa interrompere in qualunque momento senza che questo crei alcun

problema.
Sappiamo bene come anche molti tossicomani, del resto, pur conoscendo a quali conseguenze può condurre l'assunzione di una

sostanza, credono però di poterne essere immuni o diversi dagli altri e di poterne tranquillamente controllare gli effetti.
Indubbiamente in questa prima fase avvengono diverse trasformazioni ed il gioco per molti da occasionale diventa sempre più

frequente. Si investe gradualmente sempre più tempo e più denaro nel gioco cominciando ad innescare una dipendenza

psicologica
Inoltre numerose ricerche hanno individuato come fattore di rischio intensi periodi di stress che aumenterebbero nel soggetto

l' inquietudine e l'impulso al gioco.
I problemi, i sensi di colpa, il bisogno di rivincita che nascono per effetto del gioco d'azzardo producono un ulteriore

incremento delle giocate innescando un circolo vizioso che si autoalimenta. Si tenta la fortuna, sognando isole magiche e

vite lussuose, anche se alla fine ci ritroviamo sempre nello stesso mondo da cui siamo partiti, anzi peggio perché si sono

persi dei soldi.
Effetti più diretti si individuano nel deteriorarsi delle attività personali, familiari e lavorative. E' possibile che il

soggetto metta a repentaglio anche la propria famiglia, relazioni significative, il lavoro o delle opportunità scolastiche

solo per perseguire nel gioco d'azzardo.
Naturalmente è importante chiarire che non tutti coloro che giocano sono soggetti a rischio, ma a volte risulta difficile

smettere di giocare e darsi dei limiti e l'individuo spenderà sempre più tempo e più soldi nel gioco attribuendo la causa

delle perdite ad un periodo sfortunato della sua vita.. Così il gioco viene ad assumere connotati pericolosi come la sfida al

destino, luogo di riscatto, affidamento all'irrazionale.
Nel dichiarare queste cose sembra di essere scontati, ma se ci si pensiamo bene forse non è proprio vero.c'è gente che si è

distrutta matrimonialmente
Potremmo continuare ad elencare i danni del GAP , ma prima di tutto occorre cominciare a riflettere che così come per le

sigarette delle quali possiede il monopolio, lo Stato italiano incassa somme ragguardevoli con lo sfruttamento del gioco d'

azzardo "legalizzato " come il famoso lotto, il totocalcio, il totip, l'enalotto, le scommesse legalizzate, il gioco del

bingo legale che troviamo in quasi ogni città .
Sale da bingo molto confortevoli dove puoi entrare bere e giocare tranquillamente e infine, questi "gratta e vinci"di turno

che si trovano ovunque, messi in bella vista nei bar, tabaccai o nelle edicole con i vari cartelloni che ci fanno sapere che

in quel bar si sono vinti non so quanti mila euro, ecc..
Penso sinceramente, che con quello che incassa lo Stato con questi "giochi" in un mese si potrebbero pian piano risanare

tutti i debiti che ha l'Italia.
Fa molto riflettere che il nostro paese sia un paese di grandi giocatori d'azzardo: infatti è ormai è abbastanza normale

vedere scene, in cui anziani, pensionati, casalinghe, studenti, impiegati ecc. grattano "compulsivamene" le schedine con il

desiderio del colpo di fortuna i cui effetti, a livello economico e psicologico lasciano indubbiamente conseguenze sempre più

devastanti.
Il gioco d'azzardo, come tutte le dipendenze, è una malattia cronica, che necessita pertanto di un intervento terapeutico

strutturato.
Esistono dei centri per curare le dipendenze patologiche con l'obiettivo specifico del raggiungimento di una condizione di

sobrietà cioè un cambiamento dello stile di vita che permetta di essere più forti verso le sempre possibili ricadute.
Ciò che va sottolineato è che, attraverso metodi individuali, di gruppo terapeutico, di auto-aiuto o di comunità, gli

obiettivi terapeutici vanno sempre centrati sulla possibilità di modificare, oltre che il comportamento di gioco, il

substrato cognitivo fatto di pensieri legati all'idea che prima o poi arriverà il giorno in cui il gioco potrà cambiare la

propria vita risolvendo magicamente i propri problemi.
Dott.ssa Gabriella Schembri
Pedagogista - Counselor sistemico familiare - esperta in comunicazione assertiva
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