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In forte aumento i malati di gap, gioco d'azzardo patologico

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In forte aumento i malati di gap, gioco d’azzardo patologico

Si tratta ormai di una piaga sociale; le sale da gioco crescono in maniera esponenziale, così come la tentazione di ricorrere alla fortuna in un periodo di forte crisi economica. Se si sente parlare di campagne contro la droga, contro l’alcol o il fumo non se ne vedono affatto contro Slot-machine e videopoker; il Ministero ha inserito la patologia nei LEA (livelli essenziali di assistenza), tuttavia gli esperti del settore lamentano una mancata indicazione delle terapie di intervento. Così dice Riccardo Gatti, direttore del Dipartimento delle dipendenze delle Asl milanesi: “Il ministro Andrea Riccardi ha annunciato l’inserimento nei Lea (Livelli essenziali d’assistenza) di questa pericolosa patologia, ma non si è visto ancora nulla, così siamo impossibilitati ad applicare le giuste terapie a chi si presenta disperato per essere affetto da questa forma di dipendenza”.

Secondo la Corte dei Conti lo stato avrebbe incassato, dalle giocate annue, circa 80 miliardi di euro; e si tratta di attività legali, pubblicizzate online, in tv, sui giornali e per le strade. Prosegue Gatti: “Il problema sta nel fatto che non si tratta di una dipendenza illecita ma lecita perché è noto che l’Italia è il Paese in cui si gioca di più. Da noi arriva molta gente che si rende conto che la sua vita è solo incentrata sulla speranza illusoria di vincere. E chi ha il coraggio di dire pubblicamente che invece a puntare sull’azzardo si perde sempre?”.  E se le Asl e gli addetti al settore conoscono le terapie adatte a curare la piaga non sanno come muoversi per metterle in atto: “Terapie psicologiche, farmacologiche e anche sedute di gruppo. Sappiamo come intervenire, ma non sappiamo ancora quale gioco debba scattare nella coscienza sociale e politica affinché si renda consapevole di questa piaga”.

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)