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Incidenti stradali alcolcorrelati: da Singapore un nuovo metodo di prevenzione

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Incidenti stradali, da Singapore un nuovo metodo di prevenzione
Nicola Di Turi


Controlli frequenti, campagne di sensibilizzazione, introduzione di nuovi reati. Eppure, nonostante tutto, il problema sembra irrisolvibile: l'alcol continua a mietere vittime sulle strade. Arriva però da Singapore una novità che, per una volta, potrebbe prevenire gli incidenti a monte, anziché portare a fermare automobilisti già alticci sulle strade. Adottato dal più grande club di Singapore, e sviluppato assieme ad un'agenzia di marketing, il "Pee Analyser" (lettore delle urine, ndr) promette di evitare il verificarsi di molti incidenti sulle strade, riscuotendo allo stesso tempo il favore di automobilisti e frequentatori di club notturni.


Il sistema, infatti, attraverso l'analisi delle urine, rileva in automatico il tasso alcolico della persona che si sottopone al controllo. E se il risultato dà un responso negativo, all'uscita del club al cliente viene impedito di mettersi alla guida. Come? Attraverso un tacito accordo tra le parti. Quando arriva al Zouk club il cliente consegna le chiavi dell'auto al parcheggiatore e anziché ricevere un pass per il ritiro della vettura a fine serata, si vede consegnare un "Pee Analyser". Arrivato al momento dell'uscita dal club, poi, il cliente deve inserire il dispositivo "usato", della grandezza di un pass, all'interno di un rilevatore in grado di certificare a video la sua capacità di mettersi alla guida. Se il responso è negativo, al cliente non vengono riconsegnate le chiavi fin quando non si troverà una persona sobria, disposta a prendersene cura. Altrimenti, il club prevede anche la possibilità di usufruire del servizio di accompagnamento a casa, attivato da qualche tempo.


Risultato? Nelle ultime due settimane ben 342 clienti sui 573 trovati col tasso alcolico troppo elevato per guidare, non si sono visti riconsegnare le chiavi dell'auto all'uscita, e hanno optato per il servizio offerto dal club, facendosi accompagnare a casa, e andando a ritirare l'auto il giorno seguente. Certo, non esiste la controprova che clienti alticci, privi della possibilità di effettuare il test, si sarebbero invece messi alla guida, in assenza dei rilievi del "Pee Analyser". Quel che è sicuro, però, è che nel 2011 la polizia di Singapore ha arrestato ben 2600 motociclisti in stato di ebbrezza, a cui, forse, avere un'alternativa alla guida, sarebbe potuto servire.


"Pee Analyser", come detto, è grande quanto un pass, e la tecnologia su cui è basato, l'RFID (Identificazione a radio frequenza, ndr), consente a dispositivi elettronici simili di rispondere all'"interrogazione" a distanza di appositi rilevatori a radiofrequenza, senza fili. Comunicando le informazioni raccolte al rilevatore posizionato all'uscita dal club, il dispositivo utilizza le frequenze radio e "informa" la macchina sul tasso alcolemico rinvenuto nelle urine dell'aspirante automobilista. Ma è a questo punto che cambia qualcosa, rispetto a ciò che succede oggi: l'automobilista alticcio, per quanto irresponsabile possa essere, non può più decidere liberamente di mettersi alla guida della sua auto, perché gli è impedito. E, in fondo, quando all'arrivo nel club era ancora nel pieno delle sue facoltà, era stato lui stesso a consegnarsi nelle mani del parcheggiatore, e del "Pee Analyser". Del tutto inconsapevole che poi, forse, entrambi gli avrebbero salvato la vita.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)