338-1938888 o 331-2460501/2/3 o 0172-55294[email protected]

News di Alcologia

Italiani al primo posto in Europa per la ludopatia

cufrad news alcologia alcol alcolismo italiani al primo posto in Europa per la ludopatia

Agli italiani lo scettro della ludopatia
di Gabriele Di Bella


E’ l’Italia la nazione europea col maggior numero di ludopatici. Sono sempre di più, infatti, i nostri connazionali che non riescono proprio a fare a meno di Slot-machine, videopoker, gratta e vinci, lotto, superenalotto e scommesse. Secondo il Ministero della Salute, la stima dei giocatori d’azzardo problematici varia dall’1,3% al 3,8% della popolazione, mentre quella dei giocatori d’azzardo patologici va dallo 0,5% al 2,2%. Non a caso lo scorso anno il Decreto Balduzzi aveva introdotto la dipendenza dal gioco (gambling) nei LEA  (livelli essenziali di assistenza).


Ma con la solita schizofrenia tutta italiana ai buoni propositi sono seguiti interventi contraddittori e parziali. Non è stata infatti definita dal Ministero una terapia adeguata. E poi quante le risorse aggiuntive destinate alla cura del gambling da parte dello Stato alle Regioni? Zero.  Anche perché sono calate le entrate che lo Stato ricava dai giochi d’azzardo, con una tassazione ridotta dal 29,4% (2004) all’11%.


Ma tra moralismo e praticità, la gestione statale del giochi d’azzardo resta alquanto discutibile. In attesa di una direttiva europea sul tema (ad oggi solo Libro Verde della Commissione), come negli atri Paesi UE, in Italia c’è un monopolio statale, gestito dall’AAMS (Agenzia delle dogane e dei monopoli). Tuttavia le diverse società concessionarie del gioco d’azzardo (tra cui Lottomatica e Snai), sulle quali l’AAMS avrebbe dovuto vigilare, sono oggi sotto accusa per anni di mancati controlli sulle loro attività di scommesse (tra il 2005 e il 2007). Si aspetta ora la sentenza definitiva su questa vicenda, il risarcirmento all’erario si potrebbe aggirare sui 98,5 miliardi di euro. Inoltre riguardo le quote che le stesse società devono devolvere all’attività di contrasto alla dipendenza da gioco, lo Stato rinuncia a gestirle direttamente lasciando che i signori dell’azzardo promuovano, attraverso altri privati da loro finanziati, attività di recupero e progetti di assistenza. Strano non valutare i rischi di un così evidente conflitto di interessi, nella gestione di dati più che sensibili, mentre sui risultati di tali progetti c’è da scommetterci…


http://www.west-info.eu/it/agli-italiani-lo-scettro-della-ludopatia/


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)