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Ludopatia da farmaco: la procura di Torino indaga sulle terapie anti-Parkinson

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Ludopatia da farmaco: procura indaga su anti-Parkinson
Sono cinque, per ora, i casi di pazienti con morbo di Parkinson che dopo una terapia specifica per la patologia, hanno sviluppato un comportamento compulsivo verso il gioco d'azzardo e su cui da circa un mese indaga il pm di Torino, Raffaele Guarinello.


Sono cinque, per ora, i casi di pazienti con morbo di Parkinson che dopo una terapia specifica per la patologia, hanno sviluppato un comportamento compulsivo verso il gioco d'azzardo e su cui da circa un mese indaga il pm di Torino, Raffaele Guarinello. L'indagine della procura è focalizzata su due farmaci, pramipexolo e benserazide, appartenenti alla classe dei dopamino-agonisti normalmente prescritti a soggetti parkinsoniani e che come già segnalato dall'Aifa in una nota informativa del 2007, incrementano il rischio di sviluppare gioco d'azzardo patologico. Già allora l'Aifa, inviando la comunicazione ai medici, aveva espressamente indicato che «devono avvertire i pazienti e i loro familiari della possibilità del manifestarsi di comportamenti inusuali». In tutti e cinque i casi è stato utilizzato con certezza soltanto il primo farmaco, mentre l'uso dell'altro è emerso, nel corso delle indagini, sul caso che aveva originato l'apertura dell'inchiesta. Si tratta di un uomo di 70 anni che trattato per una diagnosi di Parkinson nel 1999, ha perduto 300 mila euro al gioco. La procura sta ora indagando sugli effetti collaterali delle due molecole e sulle indicazioni presenti all'interno dei foglietti illustrativi delle confezioni. Nel frattempo stanno arrivano altre segnalazioni e denunce, ma non è la prima volte che accade: nel 2008 un 56enne della provincia di Carrara ha vissuto un'esperienza simile. Ad accorgersi del legame tra il gioco compulsivo e la terapia è stato un parente, ma il paziente aveva già sperperato al gioco parecchie migliaia di euro.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)