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Molecular Psychiatry: GAP un neurotrasmettitore regola la sensibilità alla perdita economica

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Gioco d’azzardo: un neurotrasmettitore regola la sensibilità alla perdita economica

La dipendenza da gioco d’azzardo potrebbe dipendere da un livello troppo basso di noradrenalina, un trasmettitore cerebrale coinvolto nelle vie della gratificazione. Lo sostiene uno studio pubblicato sulla rivista Molecular Psychiatry e realizzato dal team de prof. Hidehiko Takahashi dell’Università di Kyoto.
Lo studio, per ora preliminare, con 19 soggetti coinvolti, potrebbe aprire nuove strade nella cura della patologia del gioco d’azzardo poiché sembrerebbe aver individuato i meccanismi cerebrali coinvolti nel processo di elaborazione di una grossa perdita economica. Le reazioni del singolo soggetto, secondo quando sostenuto da Takahashi, varierebbero a seconda dei livelli di noradrenalina, un ormone e al contempo un neurotrasmettitore che risulterebbe determinante nel processo di elaborazione della ricompensa.
I soggetti coinvolti, tutti sani, sono stati sottoposti ad un gioco d’azzardo e successivamente ad una tomografia a emissione di positroni (PET) finalizzata ad individuare i meccanismi del trasporto della noradrenalina nel cervello. Le scansioni hanno mostrato che, i partecipanti con livelli più bassi di trasportatori - proteine responsabili del riassorbimento del neurotrasmettitore extracellulare - per la noradrenalina risultavano avere livelli più alti di noradrenalina, che li portava ad essere più colpiti dalla perdita di soldi. Viceversa, i partecipanti che riportavano alti livelli di trasportatori avevano bassi livelli di noradrenalina e mostravano meno dispiacere per la perdita economica. Un soggetto con un livello elevato di trasportatori per la noradrenalina nel cervello, quindi, sarebbe portato a considerare con minore attenzione le perdite finanziarie e sarebbe maggiormente esposto al rischio della patologia da gioco d’azzardo.

 

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)