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The Journal of Neuroscience: gambling e meccanismi cerebrali nel gioco d'azzardo

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Gambling e meccanismi cerebrali nel gioco d’azzardo, relazione pericolosa

Il gioco d’azzardo patologico rappresenta un problema sociale sempre più evidente e invalidante poiché è una forma di dipendenza che stravolge totalmente la personalità e la capacità di adattamento sociale ed economico della persona che ne è affetta. Numerose ricerche in ambito scientifico stanno tentando di capire quali dinamiche psico-biologiche siano alla base della dipendenza dal gioco d’azzardo e ne permettano il mantenimento. Una recentissima revisione della letteratura scientifica è stata pubblicata a tale scopo sul The Journal of Neuroscience, ad opera di due ricercatori appartenenti rispettivamente al Donders Institute for Brain olandese e al Center for Neural Science and Department of Psychology di New York. L'idea comune che deriva dai risultati di ricerche su animali, è l'esistenza di una evidente associazione tra la trasmissione del segnale dopaminergico dalle regioni dei nuclei dello striato e l'rrazionalità dimostrata nella capacità di decidere la quota di una giocata, un comportamento abitualmente  messo in atto dal giocatore d’azzardo. Le differenze individuali nella sensibilità al guadagno, secondo gli studi sarebbe sbilanciata verso l'irrazionalità nel caso dei giocatori d'azzardo, quale conseguenza degli effetti di trasmissione dopaminergica dai recettori striatali D2 e D3. Gli autori della presente revisione, tuttavia ipotizzano il coinvolgimento di meccanismi alternativi per spiegare la capacità decisionale dei giocatori d'azzardo. Nello specifico, essi propongono la necessità di sviluppare delle ricerche comportamentali e farmacologiche sull'uomo che possano ampliare i risultati che a tutt'oggi derivano invece, principalmente da studi di laboratorio sul comportamento dei ratti. Pertanto, concludono i ricercatori, all'approccio translazionale si aggiunge la necessità di realizzare studi specifici sull’uomo per comprendere al meglio le dinamiche psico-biologiche che caratterizzano il giocatore d'azzardo in quanto essere umano.

 

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)