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Tre milioni di Italiani a rischio ludopatia

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Tre milioni di Italiani a rischio ludopatia: lo stress causato dal clima di incertezza può avere un ruolo fondamentale.

Gli italiani sono stregati dal gioco d’azzardo.

 E’ quanto emerge dagli ultimi dati dello studio Ipsad (Italian population survey on alcohol and other drugs) dell’Istituto di Fisiologia Clinica del CNR di Pisa, in possesso dell’Adnkronos Salute.
In tre anni, dal 2008 al 2011, la percentuale di persone tra i 15 e i 64 anni che ha puntato soldi almeno una volta su uno dei tanti giochi presenti sul mercato (Lotto, Superenalotto, Gratta e vinci, scommesse sportive, poker online, etc.) è passata dal 42% al 47%. Circa diciannove milioni di scommettitori, di cui ben tre a rischio ludopatia. Soprattutto maschi, disoccupati e con un basso livello di istruzione.
L’indagine, condotta su un campione di undicimila soggetti, evidenzia che, sebbene i giocatori  senza alcun profilo di rischio, siano la maggioranza, quelli classificabili a basso rischio sono già due milioni (11%). Coloro che si avviano a sfiorare la dipendenza patologica sono invece circa un milione. Tra gli scommettitori tante donne: 7,5 milioni, pari al 38% di chi ha giocato d’azzardo almeno una volta nel 2011. Erano 5,8 milioni nel 2007 e, tra le over 45, la percentuale si è addirittura raddoppiata passando dal 20 al 40%!
Cresce la ‘febbre del gioco’ anche tra gli adolescenti italiani. Dallo studio Espad Italia 2012, realizzato dal Reparto di epidemiologia e ricerca sui servizi sanitari dell’Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa (Ifc-Cnr), in possesso dell’Adnkronos Salute, emerge che più di un milione di studenti confessa di aver giocato in denaro nell’anno precedente. Nonostante esista una chiara legislazione restrittiva per i minori, sono 630mila gli under 18 che hanno speso almeno un euro giocando d’azzardo.
“Giocando d’azzardo non vince nessuno, ma si provocano soltanto seri danni sociali ed economici ai consumatori e allo stesso Stato”. Dichiara Massimiliano Dona, Segretario generale dell’Unione Nazionale Consumatori, riferendosi al continuo proliferare di casi di ludopatia nel nostro Paese che stanno portando ad una vera e propria emergenza sociale.
“Sempre più famiglie finiscono sul lastrico a causa della dipendenza dal gioco d’azzardo, ma d’altra parte non ci si rende conto del costo per il Servizio Sanitario Nazionale della diffusione dell’azzardo patologico”.
“In questo momento di crisi – commenta Paola Vinciguerra, Presidente dell’Associazione Europea Disturbi da Attacchi di Panico (Eurodap) ed esperta di ludopatie – nonostante di soldi in casa ce ne siano pochi, paradossalmente, aumentano i giocatori d’azzardo proprio perché il clima di incertezza sviluppa alti livelli di stress e ansia e le persone cercano soluzioni all’esterno tentando una vincita che risolva le paure. Questo sentimento di speranza che produce sollievo allo stato di allarme può generare però una spinta pericolosa alla ripetizione del comportamento, fino a rischiare di divenire dipendenti dal gioco.

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)