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Viterbo: presentato gruppo di auto-mutuo-aiuto per il GAP

Viterbo: presentato gruppo di auto-mutuo-aiuto per il GAP

Presentato questa mattina nella sala conferenze di Palazzo Gentili il gruppo di auto-mutuo-aiuto (A.M.A.) per giocatori

d'azzardo eccessivi e per le loro famiglie, un progetto realizzato grazie alla collaborazione tra Provincia di Viterbo, Ausl

di Viterbo e CeIS "San Crispino". Presenti all'iniziativa il direttore generale dell'Ausl di Viterbo, Adolfo Pipino;

l'assessore provinciale alle Politiche sociali, Paolo Bianchini; Anna Rita Giaccone, neurologa responsabile dell'Uoc Sert

dell'Ausl di Viterbo; Luca Piras, sociologo della Provincia di Viterbo.
Il programma realizzato da Provincia, Ausl e CeIS "San Crispino" intende presentarsi come un efficace strumento terapeutico

al fine di cambiare i comportamenti di ricorso eccessivo fino alla dipendenza dai giochi d'azzardo. Concretamente, un gruppo

di auto-mutuo-aiuto è formato da persone accomunate dal fatto di avere tutte uno stesso problema, che viene affrontato

aiutandosi reciprocamente. Queste persone si riuniscono in gruppo una volta alla settimana in un locale dell'Ausl, dove,

sedute in cerchio, e con la conduzione di esperti psico-sociali, possono parlare liberamente e confrontarsi sulle proprie

difficoltà quotidiane legate alla pulsione verso il gioco d'azzardo. L'aspetto mutualistico è alla base dell'intervento.
Per i familiari dei giocatori il gruppo rappresenta inoltre l'opportunità di ricevere, attraverso il confronto con altre

persone con difficoltà identiche, un sostegno emotivo utile nell'affrontare le difficili situazioni che i giocatori eccessivi

creano: continui litigi nell'ambiente domestico, assenze dal lavoro, dissesti economici, debiti e prestiti dagli usurai, etc

etc.
"L'amministrazione provinciale ha subito sposato questo progetto congiunto - dichiara l'assessore alle Politiche sociali

Paolo Bianchini - perché la dipendenza patologica dal gioco d'azzardo purtroppo riguarda anche il territorio della Tuscia, e

s'inserisce a pieno titolo nel contesto delle devianze comportamentali. Il gruppo di auto-mutuo-aiuto è un primo passo,

un'opportunità che offriamo alle famiglie colpite dal problema di venire allo scoperto per cercare una via d'uscita. Il mio

assessorato e la Provincia di Viterbo saranno sempre vigili su questi temi, con l'obiettivo di combattere la noia, il nulla,

soprattutto tra i giovani, ed evitare le devianze".
"Il progetto che oggi abbiamo presentato - commenta il direttore generale della Ausl di Viterbo, Adolfo Pipino - intende

fornire una risposta concreta, efficace e professionale a un fenomeno sociale in constante crescita, come quello della

dipendenza dal gioco d'azzardo. Una patologia che è strettamente legata all'andamento della crisi economica in corso nel

nostro Paese, a conferma dei recenti studi che mettono in correlazione l'aumento dei casi di dipendenza con il progressivo

impoverimento della popolazione. La sinergia tra Ausl e Provincia, già attivata negli anni scorsi su iniziative analoghe, è

una risorsa per tutta la Tuscia che la direzione strategica aziendale intende rafforzare e sostenere in futuro".
"Il gruppo di auto mutuo aiuto - aggiunge la neurologa Anna Rita Giaccone - è un esempio di lavoro di rete, all'interno della

quale operano le istituzioni, le associazioni di volontariato e molte espressioni della società civile. Proprio questa

compartecipazione è la garanzia della bontà e del buon esito del progetto stesso. Da questo punto di vista, desidero

ringraziare vivamente il sostegno che abbiamo ricevuto da parte del CeIS. La dipendenza dal gioco di azzardo, come in tutte

le altre dipendenze, scaturisce sempre da un malessere sociale, familiare ed economico. Dobbiamo partire da questa

considerazione per poter agire poi sul fenomeno e liberare chi ne è affetto da questa che è una patologia a tutti gli

effetti".
Questi alcuni dati svelati nello studio sul fenomeno realizzato dal dottor Piras e dalla dottoressa Giaccone: ogni anno c'è

un aumento del 10% di utenze che si rivolgono ai servizi sanitari e sociali per problemi legati alle devianze; nel 2007

l'investimento pro capite per il gioco è stato pari al 2,7% dei consumi, equivalente a quello per l'acquisto di

un'automobile; in Italia e nella provincia di Viterbo la percentuale di giocatori patologici adulti va dal 3% al 6%; i

miliardi di euro spesi per giocare passano dai 9,47 del 1993 ai 62 del 2010.
"La domanda aumenta perché aumenta anche l'offerta - sottolinea Piras -. L'accesso al gioco oggi è più facile e più diffuso,

ed ecco che conseguentemente cresce anche la percentuale di giocatori patologici. Allo stesso tempo, però, si registra anche

una maggiore richiesta d'aiuto: più si conoscono i servizi, più il fenomeno emerge. Il bisogno di abbandonare la schiavitù

data dalla dipendenza si esprime meglio se c'è una maggiore presa di coscienza sui servizi che rappresentano una forma di

aiuto per chi è interessato dal fenomeno".
Proprio al fine di far conoscere l'attività del gruppo di auto-muto-aiuto, presso il centro diurno del Sert, Ausl, Provincia

di Viterbo e Ceis "San Crispino" hanno organizzato un ciclo di quattro incontri informativi sui danni provocati dal gioco

d'azzardo, dal titolo "Quando il gioco si fa duro...". Gli incontri si terranno il 21 e 28 settembre e il 5 e 19 ottobre dalle

17 alle 19 in via delle Mura 19 (sede del Sert) a Viterbo