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Adolescenti: NPS, le nuove sostanze psicoattive

Adolescenti: NPS, le nuove sostanze psicoattive

TRA I GIOVANI EUROPEI CRESCE L’USO DI NUOVE SOSTANZE PSICOATTIVE

Uno studio del Cnr dimostra che sigarette e alcolici non sono più diffusi di un tempo. Oggi gli adolescenti sono più attratti dalle nuove sostanze psicoattive (Nps).

L’alcool e il tabacco sono ormai passati di moda tra gli adolescenti europei e se il consumo di droghe come anfetamine, ecstasy, cocaina e Lsd rimane sostanzialmente stabile, i giovani sperimentano sempre di più nuove sostanze psicoattive, le Nps.


Lo attesta l’ultimo rapporto del progetto Espad (European School Survey Project on Alcohol and other Drugs), condotto in Italia dall’Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle Ricerche. Il progetto ha coinvolto 35 paesi europei e un totale di 96.043 studenti che nel 2015 hanno partecipato all’indagine rispondendo nelle proprie classi a un questionario anonimo. I dati raccolti mostrano che tra il 1995 e il 2003, tra gli studenti di 15-16 anni, il consumo dell’alcool e del tabacco è diminuito, è rimasta stabile l’assunzione di droghe illecite, mentre è aumentata la diffusione delle nuove droghe Nps.


“Lo studio si ripete ogni quattro anni ed è ormai in grado di fornire le tendenze nelle ultime due decadi dei comportamenti a rischio degli adolescenti: assunzioni di sostanze tra cui tabacco, alcool, droghe illecite, inalanti, prodotti farmaceutici e nuove droghe, utilizzo problematico di internet, gaming online e gioco d’azzardo”, spiega Sabrina Molinaro, ricercatrice dell’Ifc-Cnr e principale investigator italiano del progetto.


Grazie a questo studio è emerso che in Europa la percentuale di fumatori adolescenti quotidiani è diminuita dal 21% al 12%. In Italia però la diffusione del fumo non ha registrato la stessa di diminuzione degli altri paesi: gli studenti che fumano ogni giorno rimangono stabili da vent’anni al 21%, a un livello più elevato della media comunitaria.
Tra gli adolescenti europei, anche il consumo di alcool è calato: la percentuale di ragazzi che bevono assiduamente è scesa dal 56% al 48%. Tuttavia continua a preoccupare il “binge drinking” : la percentuale si attesta agli stessi livelli di vent’anni fa, con il 35% dei ragazzi che ha riferito di aver praticato il “binge drinking” nell’ultimo mese. In Italia il consumo corrente di alcool è passato dal 63% del 2003 al 57%, mentre il “binge drinking” rimane fermo al 34%.


Per quanto riguarda le droghe illecite, l’uso è stabile ma a livelli molto elevati. In media il 18% degli studenti riferisce di aver assunto una sostanza illecita almeno una volta nella vita, ma le percentuali tra i paesi partecipanti all’indagine variano notevolmente. In dieci paesi si raggiunge il 25%, in Italia il 28%.
La sostanza più diffusa, anche in Italia, è la cannabis e tre studenti su dieci la considerano più facilmente reperibile di altre droghe (seconda l’ecstasy e terza la cocaina). Il nostro paese presenta una media ben più alta rispetto al resto d’Europa: il 27% contro il 16 %.


Stanno invece trovando spazio le nuove sostanze psicoattive. “In media, le Nps sembrano oramai più diffuse di altre sostanze come amfetamine, ecstasy, cocaina o Lsd, e questo evidenzia la necessità di approfondire il monitoraggio delle nuove droghe che vengono quotidianamente immesse sul mercato”, osserva Sabrina Molinaro.

 

(...omissis...)

copia integrale del testo si può trovare al seguente link:

http://www.cesda.net/?p=11064

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)