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Alcol, Relazione al Parlamento: bevitrici in aumento, giovani a rischio, binge drinking piaga sociale

Alcol, Relazione al Parlamento: bevitrici in aumento, giovani a rischio, binge drinking piaga sociale

ALCOL, RELAZIONE AL PARLAMENTO: BEVITRICI IN AUMENTO, GIOVANI A RISCHIO, BINGE DRINKING PIAGA SOCIALE

Nel 2014 aumentano i bevitori fuori pasto, soprattutto tra le donne. E il fenomeno del binge drinking - le abbuffate alcoliche hanno riguardato 3,3 mln di persone, soprattutto tra la popolazione più giovane - resta «un serio problema di sanità pubblica». Se i consumatori a rischio sono leggermente in calo e scendono a quota 8, 3 mln rispetto agli 8,6 dell’anno precedente, le fasce più a rischio sono quelle dei giovanissimi (16-17enni ) e dei «giovani anziani» (65-74enni). A causa di una scarsa conoscenza o consapevolezza dei rischi che l'alcol causa alla salute, circa 700mila minorenni e 2,7 mln di over65 sono consumatori a rischio, vale a dire «esposti a patologie e problematiche alcolcorrelate». «Persone quindi che non sono identificate precocemente e sensibilizzate sul loro consumo non conforme alle raccomandazioni di sanità pubblica». Il consumo di alcol è più diffuso soprattutto tra i maschi del Nord Est, ma il maggior numero di decessi causati dall’abuso di alcol si registra in Valle d’Aosta, Bolzano e Trento, con valori preoccupanti anche al Sud, in Molise, Basilicata e Calabria. Sono questi i principali trend che emergono dalla «Relazione del ministro della Salute al Parlamento sugli interventi realizzati ai sensi della legge 30.3.2001 n. 125», la legge quadro in materia di alcol e problemi alcol correlati.


Troppe bevitrici
Nel 2014 si osserva ancora un lieve calo rispetto all'anno precedente dei consumatori giornalieri (nel 2013 rappresentavano il 22,7% e nel 2014 il 22,1%) mentre continuano a crescere i consumatori fuori pasto (nel 2013 erano il 25,8% e nel 2014 erano il 26,9%).
Il consumo fuori pasto è soprattutto diffuso tra i giovani (18-24 anni) e i giovani adulti (25-44), che lo adottano spesso nell'ambito di occasioni e contesti legati al divertimento e alla socializzazione. Continua in modo preoccupante la crescita negli ultimi dieci anni del consumo fuori pasto tra le femmine che sono passate dal 14,9% del 2005 al 16,5% del 2014. Una crescita che si è verificata in tutte le fasce di età, mentre il dato complessivo dei consumi fuori pasto tra i maschi risulta in lieve diminuzione (37,3% nel 2005, 36,1% nel 2014).


Il rischio sociale del binge dirinking , i giovani
«Desta particolare allarme - sottolinea la Relazione della ministra Lorenzin - il fenomeno del binge drinking, con gravi rischi per la salute e la sicurezza non solo del singolo bevitore ma anche dell'intera società». Nel 2014, il 10,0% degli uomini e il 2,5% delle donne di età superiore a 11 anni hanno dichiarato di aver consumato 6 o più bicchieri di bevande alcoliche in un'unica occasione almeno una volta negli ultimi 12 mesi (3,3 mln di persone). E il problema investe soprattutto i ragazzi. Le percentuali di binge drinker sia di sesso maschile che femminile aumentano infatti nell'adolescenza e raggiungono i valori massimi tra i 18-24enni.


Diminuiscono i consumatori a rischio
La prevalenza dei consumatori a rischio, elaborata attraverso l'indicatore di sintesi, è stata nel 2014 del 22,7% per uomini e dell'8,2% per donne di età superiore a 11 anni, per un totale di quasi 8,3 mln (maschi 6 mln, femmine 2,3) che nel 2014 non si sono attenuti alle nuove indicazioni di salute pubblica. Numeri leggermente in calo rispetto all'anno precedente quando si registrava una prevalenza rispettivamente del 23,4% per gli uomini e dell'8.8% delle femmine per un totale di 8,6 mln di persone.


I giovanissimi restano tra i più vulnerabili. La fascia di popolazione più a rischio per entrambi i generi è quella dei 16-17enni (M=46,91%, F=39,5%), che non dovrebbero consumare bevande alcoliche e quella degli uomini così detti «giovani anziani», cioè i 65-74enni.


La geografia dei consumi: Nord Est in testa ma in calo
Il consumo di alcol nell'anno è più forte nel Centro-nord, soprattutto nel Nord-est (67%), in particolare tra i maschi (78,3%). In modo analogo si distribuiscono i consumatori giornalieri, con una quota nel Nord del 23,7%. Rispetto al 2013, si osserva nel Nord-est una diminuzione di quasi due punti percentuali nel consumo di alcol nell'anno (da 68,7 a 67%), e di tre punti percentuali al Centro (da 65,5% a 62,3%). Nell'Italia meridionale si registra, invece, una riduzione di 1,8 punti percentuali nel consumo di alcol giornaliero (da 22,1% a 20,3%).


Mortalità alcol-correlata in discesa. Maglia nera alla Valle d’Aosta
L’alcol, si sa, può anche uccidere. Soprattutto per epatopatie alcoliche e sindromi psicotiche indotte da alcol. Il fenomeno è in costante discesa e nel 2012 il numero di decessi di persone di età superiore a 15 anni per patologie totalmente alcol-attribuibili è stato pari a 1.308, di cui 1.050 (80,3%) uomini e 258 donne (19,7%).


(...omissis...)


di Rosanna Magnano


copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
http://www.sanita24.ilsole24ore.com/art/in-parlamento/2016-03-18/alcol-relazione-parlamento-bevitrici-aumento-giovani-rischio-binge-drinking-piaga-sociale-122935.php?uuid=ACM5GcqC


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)