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Allarme binge drinking nel Regno Unito e in Irlanda: stretta dei governi sulla vendita di alcol ai giovani

fonte: Royal Victoria Hospital di Belfast

Sviluppatosi prevalentemente in ambito giovanile, il "binge drinking" è un fenomeno per cui un soggetto assume in breve tempo grandi quantità di alcol. L'obiettivo che perseguono gli appassionati di questa pericolosissima pratica è arrivare velocemente (per mero divertimento) allo stato d'ebbrezza ed alla caduta dei freni inibitori. Sia nel Regno Unito che in Irlanda questa modalità di alzare il gomito è diventata un serio problema; un allarme sociale che desta già da tempo grande preoccupazione per la salute delle giovani generazioni. L'autorevole BBC, la scorsa settima ha acceso nuovamente i riflettori sul "binge drinking" riportando la triste vicenda di un ragazzo poco più che ventenne deceduto a causa di una grave disfunzione epatica indotta dall'abuso di alcolici , la vittima aveva raccontato in ospedale prima di morire di aver iniziato a bere già all'età di 12 anni. A chiarire meglio gli aspetti della vicenda e tutte le implicazioni del caso, è stato chiamato uno dei più noti medici internisti d'oltremanica, il dr. Neil McDougall. Report epidemiologici e documentazione clinica alla mano, il primario del Royal Victoria Hospital di Belfast ha illustrato come nell'ultimo quinquennio si sia registrata un'escalation di ricoveri alcol-correlati soprattutto nel segmento di popolazione under 30 (con un tasso di decessi raddoppiato dal 2002 al 2012). Alla luce dei fatti, tutto il comparto scientifico è concorde nel sostenere che si debbono adottare nuove strategie per contrastare la diffusione dell'alcol fra i giovani. Per questo il governo è stato pubblicamente inviato dagli operatori sanitari a rivedere il quadro normativo di riferimento e predisporre con urgenza nuove leggi che vietino la somministrazione e la vendita di bevande alcoliche ai giovani.

http://www.droganews.it/news/2080/Allarme_binge_drinking_nel_Regno_Unito_e_in_Irland.html

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)