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Frontiers in Public Health: una revisione scientifica conferma gli effetti negativi degli energy drink sulla salute

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Energy drink: da una revisione scientifica conferma degli effetti negativi per la salute

Il consumo mondiale di energy drink - bevande energetiche analcoliche che contengono caffeina, vitamine, e a seconda del prodotto, anche taurina, ginseng, guaranà - risulta in aumento in questi ultimi anni. L'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) con uno studio condotto nel 2011 su 16 nazioni europee, aveva stimato che il 30% degli adulti, il 68% degli adolescenti e il 18% dei bambini sotto i 10 anni, consumano bevande energetiche, tanto che sia la comunità scientifica che il pubblico in generale, mostra preoccupazione circa i potenziali effetti sulla salute dei consumatori.

João Breda e colleghi dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), hanno condotto una revisione della letteratura scientifica pubblicata sulla rivista Frontiers in Public Health, per analizzare i rischi per la salute, le conseguenze e le politiche relative al consumo di energy drink. Parte dei rischi correlati all’assunzione di queste bevande sono dovuti agli alti livelli di caffeina presenti. Inoltre le bevande energetiche possono essere bevute velocemente, a differenza del caffè caldo, e di conseguenza ad una maggiore esposizione alla sostanza.

Dai dati raccolti dalla letteratura è emerso che l’intossicazione da caffeina può portare a palpitazioni cardiache, ipertensione, nausea e vomito, convulsioni, psicosi, e in rari casi, la morte.

Negli Stati Uniti, Svezia e Australia, diversi casi sono stati segnalati in cui le persone sono decedute per insufficienza cardiaca o sono state ricoverate con convulsioni, successivamente al consumo eccessivo di bevande energetiche. La ricerca ha dimostrato inoltre che adolescenti che assumono bevande energetiche sono anche più propensi ad intraprendere comportamenti a rischio quali la ricerca di sensazioni forti, l’uso di sostanze psicoattive e il binge drinking. Un altro problema è rappresentato dal fatto che oltre il 70% dei giovani adulti (dai 18 ai 29 anni) che consumano energy drink, li assumono in mix con alcol. Questa pratica sarebbe più rischiosa che bere solo alcol, in quanto la caffeina renderebbe più difficile percepire il proprio stato di ubriachezza. Il Sistema Nazionale Antiveleni degli Stati Uniti, tra il 2010 e il 2011, ha raccolto 4.854 chiamate relative al consumo bevande energetiche e quasi il 40% erano relative proprio al consumo combinato con alcol.

La vendita di bevande energetiche è raramente regolamentata per fasce di età, a differenza di alcol e tabacco, pur essendoci un reale potenziale effetto negativo di tali bevande sui giovani, e secondo gli autori, questo potrebbe comportare potenziali problemi di salute pubblica significativi nel futuro, pertanto suggeriscono una serie di interventi tra cui la definizione di limiti massimi di caffeina presenti negli energy drink e la regolamentazione della vendita per fasce di età.

http://www.dronet.org/comunicazioni/res_news.php?id=3174

 

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)