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I giovani e i danni del binge drinking: osservazioni di Gianni Testino

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Testino: rum e pera, una vera bomba
"Quei bicchierini uccidono le sinapsi"
Il presidente della Società di Alcologia avverte: danni irreversibili per i ragazzi che bevono fino a perdere il controllo
di STEFANO ORIGONE


Gianni Testino, vice presidente nazionale della Società Italiana di Alcologia, il medico che ha scoperto e fatto bandire la finta pillola antisbronza in vendita in alcune farmacie, non parla subito degli effetti micidiali di questo superalcolico venduto a prezzi popolari. Preferisce fare una considerazione sui gestori dei locali.


"L'Organizzazione mondiale della Sanità - sottolinea - ha detto che le istituzioni devono fare in modo che l'alcol costi il più possibile per renderlo innocuo sulla popolazione e soprattutto sui giovani, quindi quando si fanno queste proposte su questa sostanza, non mi dicano che non fa male. Chiedo ai proprietari di mettersi una mano sulla coscienza e di riflettere su quello che fanno. Senza contare il divieto di somministrazione ai minori di 18 anni: si rischiano denunce, chiusure".


Questa nuova devastante moda si chiama "Binge Drinking": bere molto in poco tempo. "L'obiettivo è l'ubriacatura per trovare sensazioni migliori, per fare il leader, ma quando bevi in questo modo ci sono danni enormi al cervello e, ricordo, che l'alcol in quantità eccessive e per lungo tempo è cancerogeno ". Sino a 24 anni, si formano le sinapsi, che servono per ragionare meglio, migliorare la memoria, per essere più performanti nella vita. "In questa fase si formano dei recettori che accolgono con grande avidità la molecola dell'alcol - va avanti Gianni Testino - ; provocano una tale gratificazione che il ragazzo avrà sempre più voglia più di bere".


Tanto è vero che ora ci sono i "baby alcolisti". "Una cosa inaccettabile. Quanto l'etanolo si lega ai quei recettori, la cellula nervosa muore, e se si verificano più di 4-5 volte l'anno, il cervello si riduce fino al 2%. Quindi si presentano grossi problemi, che si traducono in scolarità minata, comportamenti scorretti, senso di responsabilità che si riduce". Per evitare tutto ciò, un ruolo fondamentale lo ha la famiglia.


"Se il figlio ha poco senso di responsabilità, diventa sciatto, quando comincia ad avere comportamenti che prima non c'erano, sono campanelli d'allarme". I genitori devono vigilare di più. "Capita che si infurino per uno spinello, che fa ugualmente male, intendiamoci, ma per l'alcol facciano finta di niente". Un esempio. "Abbiamo una convenzione con i tribunale minori. Se un ragazzino ha incidente perché ha bevuto, il ministero dice al ragazzo di venire da noi con papà e mamma. Diamo del materiale per educare, insomma per far capire al ragazzo e alla famiglia il pericolo. Ebbene, ci sono genitori che ci parlano con sufficienza, che ci dicono "ma cosa avrà mai fatto mio figlio per meritare questo...". Allora gli specialisti iniziano un percorso inverso. "Andiamo nelle scuole, direttamente alle elementari, perché i bambini piccoli capiscono di più, e pongono quesiti".


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)