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I giovani e la droga. «Ora provano per trovare una nuova spiritualità»

I giovani e la droga. «Ora provano per trovare una nuova spiritualità»

I giovani e la droga. «Ora provano per trovare una nuova spiritualità»

PADOVA Non se ne parla più come una volta, ma la tossicodipendenza resta in cima alla lista delle emergenze sociali anche a Padova. Dove c’è perfino chi ha trovato un surrogato della religione nelle nuove droghe. È uno scenario in parte inedito quello emerso al centro culturale San Gaetano dal convegno «La deriva della tossicodipendenza », organizzato dall’Ordine degli psicologi del Veneto per richiamare l’attenzione sul consumo di sostanze stupefacenti, vecchie e nuove. Perché se cambiano le droghe, cambiano anche i consumatori: «Il vecchio eroinomane non esiste più, ora si sperimenta di tutto – conferma Giancarlo Zecchinato, direttore del Sert padovano -. Molti nuovi utenti sono persone integrate che studiano e lavorano regolarmente: l’esperienza dello sballo non nasce più dall’emarginazione, ma dalla voglia di entrare dentro di sé per studiarsi interiormente e raggiungere il confine con la spiritualità». Insomma, le smart drug risponderebbero a un «bisogno di sacro» e a un «senso di trascendenza» sempre più diffuso e insoddisfatto.

A ripercorrere l’evoluzione del fenomeno ci ha pensato poi Fabrizio Schifano, psichiatra padovano con trascorsi al Sert e un presente in Gran Bretagna alla University of Hertfordshire: «Negli anni Ottanta, complice l’Hiv, si passò dalla cocaina ai primi esperimenti di mdma (ecstasy, ndr). Negli anni Novanta entrambe le sostanze subirono una contrazione del prezzo, dovuta anche al fatto che erano illegali e facilmente rintracciabili nelle urine. Così, all’inizio del Duemila, la diffusione di Internet favorì un mercato di nicchia che finì per affermarsi ». A questo punto Schifano sciorina un lungo elenco di sostanze legali e facilmente trasportabili, identificate da acronimi o nomignoli sinistri: dai cannabinoidi sintetici come la skunk (molto diffusa a Padova) a quelli spruzzati su matrice erbacea, dai catinoni sintetici agli stimolanti, dai farmaci antipsicotici o antidepressivi alla salvia divinorum, fino ai farmaci antitumorali e agli antiasmatici dei cavalli per migliorare le performance sessuali, cognitive e muscolari.

«Oggi – dice Schifano - le molecole in circolazione sono circa duemila, ma gli esami del Sert e degli ospedali psichiatrici identificano solo 5-6 prodotti come cannabinoidi e oppiacei. L’Inghilterra ha dichiarato illegali tutte le sostanze psicoattive, mentre in Italia basta cambiare una molecola a quelle già classificate per renderle legali». Compresi alcol e gioco d’azzardo, il Sert segue quattromila casi: «Ma la nostra ipotesi è che nel Padovano il consumo di stupefacenti riguardi ventimila persone – conclude Zecchinato -.

(...omissis...)

copia integrale del testo si può trovare al seguente link: http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cronaca/2017/8-luglio-2017/i-giovani-droga-ora-provano-trovare-nuova-spiritualita-2401774461140.shtml

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)