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Journal of Adolescent Health: attività culturali extrascolastiche fattore di protezione dal binge drinking

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Giovani e alcol: attività culturali extrascolastiche fattore di protezione dal binge drinking

L’assunzione di alcol in adolescenza rappresenta un problema di salute pubblica che preoccupa particolarmente poiché correlata ad un aumento del rischio di patologie mentali, di dipendenza da sostanze stupefacenti e di problemi sociali nella fase adulta. Tale preoccupazione accresce ulteriormente se si parla di binge drinking, ovvero di assunzione compulsiva di ingenti quantità di alcol in un breve lasso di tempo. Uno studio condotto dall’Università di Murdoch (Australia) ha voluto descrivere le modalità attraverso cui gli adolescenti assumono alcol in modo compulsivo.

La ricerca ha coinvolto 1.342 studenti di 39 scuole australiane (età media 13 anni, 45% maschi), ai quali sono stati somministrati questionari finalizzati alla valutazione delle modalità di assunzione di alcol, oltre alla richiesta di informazioni inerenti lo stato socio-economico, lo sviluppo psico-fisico e la partecipazione ad attività extrascolastiche.


Dai risultati è emerso come il fenomeno del binge drinking in fase adolescenziale possa essere categorizzato secondo 4 traiettorie: accelerazione (esordio precoce, aumento della frequenza), aumento rapido (inizio ritardato, rapida escalation), crescita lenta (insorgenza ritardata, aumento progressivo) e stabile basso (astinenza). Lo sviluppo psicofisico precoce si è confermato essere un fattore di rischio rispetto all’assunzione di comportamenti a rischio: dalla ricerca è emerso infatti come i giovani con un precoce sviluppo rientrino prevalentemente nella categoria “Accelerazione”. Nonostante ciò la partecipazione ad attività extrascolastiche (in particolare quelle non sportive) sembra avere effetti protettivi: per i giovani che maturano precocemente, tale elemento sembra essere correlato ad una minore probabilità di appartenere alla categoria “aumento rapido”, piuttosto che a quella “crescita lenta”.

Può quindi rivelarsi utile, secondo i ricercatori, implementare attività extrascolastiche, in quanto fattori protettivi rispetto allo sviluppo di comportamenti problematici nell’assunzione di alcol.


http://www.dronet.org/comunicazioni/res_news.php?id=2995

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)