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News di Alcologia

La pericolosa moda del binge drinking

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Sempre più adolescenti alla ricerca dello sballo: lo rivela l'Istituto Superiore di Sanità
Milano web 3 giugno 2009
Sballo fino all'eccesso. La ricerca di sensazioni forti, quell'esagerazione voluta e consapevole fino a raggiungere lo stordimento, sono sempre più in aumento, purtroppo, tra i nostri ragazzi.
In particolare, si va diffondendo, in modo allarmante, una nuova moda sempre più in voga tra i giovani: il binge drinking. Pochi la conoscono con questo nome. Il fenomeno arriva dagli USA, dove è conosciuto sin dai primi anni Novanta e dove è divenuto una vera e propria piaga sociale.
Questa pratica identifica l'atto di bere smisuratamente fino ad intossicarsi ingurgitando un bicchierino dietro l'altro nei locali, o attaccandosi alla bottiglia nei giardinetti, sino a stordirsi. O meglio "calarsi" come dicono i giovani dalla sbronza facile, i cosiddetti "binge drinkers", riprendendo il verbo usato per il consumo di pasticche di ecstasy.
A lanciare l'allarme è l'Istituto Superiore di Sanità di Roma durante l'Alcohol prevention day, una giornata di sensibilizzazione sul tema, utilizzata per diffondere i risultati della ricerca "Il pilota" condotta dall' Osservatorio nazionale alcol del Cnesps (Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute) dell' ISS.
I dati sono davvero inquietanti: il binge drinking - si legge nella ricerca - coinvolge il 64,8% dei ragazzi e il 34% delle ragazze, con un picco allarmante tra i minorenni: il 42% dei maschi e il 21% delle femmine under 18, infatti, bevono fino ad ubriacarsi. Un numero superiore rispetto ai 19-24enni e a quelli con più di 25 anni, tra cui si registra la più elevata percentuale di sobri.
Sarà che l' età mette giudizio, ma tra i minorenni c'è anche il triste primato dei bicchieri in eccesso consumati nell' arco di una sola serata: 4 e mezzo tra i maschi, addirittura 6 tra le femmine.
Il bere a rischio si associa fortemente all'abitudine di andare in discoteca. Tra chi frequenta assiduamente questi locali, la quota di quanti dichiarano un consumo di alcol a rischio è piu' alta: sono il 35,1% rispetto al 24,2% di coloro che non vanno in discoteca se si considerano i maschi, mentre tra le donne le quote sono rispettivamente il 12,8% e il 6,2%.
I rischi per la salute sono tanti e sono gli stessi di tutte le sostanze che provocano dipendenza.
Il principale è senza dubbio la guida in stato di ebbrezza, che è anche fonte di pericolo per terzi.
A lungo termine poi si possono riscontrare conseguenze come il peggioramento delle prestazioni scolastiche e/o lavorative, l'introduzione all'uso di droghe, attività sessuali non pianificate e forti sbalzi di umore che vanno dall'abbattimento morale fino alla depressione.