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USA: cala il consumo di cannabis e cocaina, la nuova droga si chiama smartphone

USA: cala il consumo di cannabis e cocaina, la nuova droga si chiama smartphone

"Cala il consumo di cannabis e cocaina, la nuova droga si chiama smartphone"

In America il consumo di droga tra i giovani è in calo per la prima volta da 40 anni, mentre cresce la dipendenza da internet. Per alcuni esperti, i due fenomeni potrebbero essere collegati

di SIMONE VALESINI
 

CANNABIS e cocaina, ma anche crack, eroina, metanfetamina, ecstasy. Le droghe insomma non sembrano più di moda tra gli studenti americani. A rivelarlo è l’indagine Monitoring the Future, un report annuale che fotografa l’andamento dei consumi di sostanze d’abuso negli Usa, e che, per la prima volta dal 1975 segna un netto calo in quasi tutte le voci, compresi alcol e sigarette. Capire il perché non è facile: secondo qualcuno potrebbe essere merito dello stigma crescente per le sigarette che elimina una delle porte di ingresso principali al consumo di sostanze stupefacenti; per altri l’effetto è dovuto alla sempre più diffusa legalizzazione della marijuana, o all’efficacia delle campagne di sensibilizzazione degli ultimi anni. Alcuni esperti americani però iniziano a vedere un pattern preciso, e meno rassicurante. Come racconta un articolo del New York Times, il minor consumo di sostanze d’abuso potrebbe essere collegato al crescente problema della dipendenza da internet, smartphone e computer. I millennials, insomma, starebbero solamente cambiando vizio.

Due facce della stessa medaglia. Ne è convinta ad esempio Nora Volkow, direttrice del National Institute on Drug Abuse americano, che racconta al New York Times di avere organizzato un convegno per il prossimo aprile, per iniziare a indagare seriamente questa possibilità. L’utilizzo ossessivo di internet, social media, computer e smartphone, spiega l’esperta, ha iniziato a diffondersi tra i giovanissimi proprio negli ultimi anni, e potrebbe aver tolto tempo per droghe e festini, sostituendo però una nuova forma di dipendenza allo sballo derivante dal consumo di sostanze illegali. È presto per spiegare come ma, spiega Volkow, “c’è chiaramente sotto qualcosa”: per la prima volta da 40 anni il consumo di cannabis è in calo tra gli studenti dei licei e lo stesso si nota per cocaina, allucinogeni, ecstasy, crack. E mentre cala il desiderio di sballarsi, aumenta il tempo trascorso tra giochi, social media e altre attività online. Un’indagine del 2015 svela che tra i 13 e i 18 anni gli americani trascorrono in media sei ore e mezza davanti allo schermo di computer, tablet e telefoni.

Una storia americana? Guardando al Bel paese, il rapporto tra giovani e internet non è poi tanto diverso:secondo i dati dell’Osservatorio Nazionale Adolescenza il 50% degli adolescenti trascorre dalle 3 alle 6 ore ogni giorno con lo smartphone in mano, il 16% tra le 7 e le 10, e il 10% supera tranquillamente le 10 ore quotidiane. Sul fronte dei consumi di sostanze stupefacenti però la situazione si fa meno chiara. Lo studio Espad (European School Survey Project on Alcohol and Other Drugs), che analizza periodicamente la diffusione delle sostanze illegali tra i giovani europei, parla di un trend in calo solo per alcune sostanze, e a macchia di leopardo. Tra il 1993 e il 2003 si è assistito a una generale tendenza al rialzo e oggi il consumo (con grandi variabili a livello nazionale) risulta sostanzialmente stabile: in 10 nazioni europee la percentuale di giovani che ha sperimentato sostanze illecite almeno una volta nella vita è ferma al 25%, mentre in Italia, leggermente sopra la media, si attesta intorno al 28%. E guardando alla sostanza più diffusa nel nostro paese, la cannabis, i dati parlano di un consumo in leggero rialzo: nel 2015 l’ha sperimentata il 27% degli studenti italiani, contro il 21% del 2011.

Più di internet poté la crisi. “In Europa si è assistito ad un trend in diminuzione per l’utilizzo di alcune sostanze, e l’abuso di internet è effettivamente in aumento tra gli adolescenti, ma a mio avviso la relazione tra i due fenomeni non è poi così banale”, spiega Sabrina Molinaro, ricercatrice dell’Istituto di Fisiologia Clinica del Cnr e coordinatrice europea del progetto Espad. Analizzando più a fondo i dati sui consumi, emerge in effetti un quadro più variegato: l’utilizzo di sostanze cala ad esempio tra i consumatori più occasionali, mentre è in crescita tra i consumatori abituali, quelli che utilizzano sostanze più di 20 volte al mese. “Personalmente mi sembra troppo semplice pensare a una relazione diretta tra abuso di sostanze e dipendenza da internet – continua l’esperta – piuttosto dai nostri dati sembra più plausibile che a modulare i consumi di droghe sia stata la crisi. Avere meno soldi a disposizione frena l’utilizzo di sostanze stupefacenti tra i ragazzi che ne fanno un uso sporadico, ma può indurre a usarle più spesso chi ne fa già un consumo costante, ed è quindi abituato a trovarvi rifugio”.

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Una relazione possibile. Secondo Federico Tonioni, responsabile dell’Ambulatorio dipendenze comportamentali del Policlinico Gemelli di Roma, sia internet che le droghe possono essere la risposta a un problema comune: la difficoltà di controllare ed esprimere le proprie emozioni. Una difficoltà che nasce nell’infanzia e si presenta in modo trasversale in tutti i cosiddetti nativi digitali.

(...omissis...)

 

copia integrale del testo si può trovare al seguente link: http://www.repubblica.it/salute/2017/03/16/news/droga_internet_dipendenza_giovani-160667917/

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)