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Anziani e rischio depressione: intervista al dr. Cassano, medico psichiatra

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Anziani nel caldo e soli C'è rischio depressione

Il disagio delle persone anziane nei mesi bollenti non è legato solo al caldo. Questa fascia di popolazione più di altre in estate soffre l'

abbandono e la solitudine. Condizioni che possono portare stress, indebolimento del sistema immunitario e malessere diffuso, fino a stimolare un negativismo esasperato nei confronti della propria esistenza e far precipitare nel baratro della depressione.

"Gli uomini e le donne in età senile sono molto più fragili di quanto ci si possa immaginare - mette in guardia lo psichiatra Giovan Battista

Cassano - per questo devono sentirsi costantemente amati e protetti. Hanno bisogno di comprensione, di attenzioni, di compagnia e assistenza.

Vogliono essere accuditi con partecipazione e affetto".

Professore, gli anziani colpiti dalla solitudine tendono a lasciarsi andare, perché avviene questo?
"Ansia da separazione e dolore per la lontananza dai propri cari colpiscono con una certa frequenza. L'abbandono, e quindi l'interruzione di

un legame sentimentale, può portare a trascurarsi, a non mangiare, a dormire male, alla perdita di interessi. In America, dove la società è

meno legata alla famiglia, come invece accade in Italia, più raramente l'anziano patisce il distacco dai figli. Da noi avviene l'opposto, i

genitori incapaci di crearsi un'autonomia in età senile".

E lo spopolamento delle città per le ferie estive non aiuta.
"Lo ripeto, l'anziano deve imparare ad avere una propria vita sociale, a prescindere dalla famiglia e dalle stagioni. Imparare a sentirsi

utili. Invecchiare è bello ma solo se si riesce a godere delle meraviglie di questa stagione della vita".

Le bocciofile e la briscola nei bar funzionavano come luoghi di aggregazione, ora dove vanno?
"Nei parchi, nei club, negli stessi bar di un tempo, ma non basta. Andrebbero concepiti momenti ricreativi meno scontati. Anche un animale da compagnia, la pet-therapy, può essere d'aiuto".

Le precauzioni non sono mai abbastanza...
"A una certa età si può non sentire lo stimolo della sete e precipitare in gravi stati di disidratazione. Quando poi si hanno malattie gravi,

con il caldo peggiora lo stato fisico e si pensa ossessivamente che il suicidio sia l'unica soluzione".

Quali sono i soggetti a rischio?
"Si tratta di persone che in passato avevano già sofferto del male oscuro, la depressione. I maschi sono più colpiti delle femmine. L'alcol è

un fattore di rischio, mentre gli psicofarmaci e la psicoterapia danno un buon contributo alla prevenzione".

La solitudine aumenterebbe anche la possibilità di ammalarsi di Alzheimer?
"Alcune strutture del cervello compromesse, come i muscoli, possono essere rieducate con la fisioterapia e con stimoli adeguati. Vivere in

comunità è fondamentale. Se ci si isola, perdendo i contatti sociali, la malattia più facilmente accelera e aggrava il suo decorso".

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)