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Alcolismo e depressione: fenomeni in crescita

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Alcolismo e depressione sono in crescita

Prevenire i suicidi, stringere un legame più forte tra medici di medicina generale e psichiatria, agire con nuovi progetti nel campo di tutte le dipendenze: dagli stupefacenti al gioco. Ecco i progetti salienti del Dipartimento di salute mentale dell’Ausl, diretto da Claudio Ravani.
Il presidio sanitario è formato dalle Unità operative di Psichiatria, Psicologia, Area ricoveri Salute Mentale adulti, Neuropsichiatria infantile e Dipendenze patologiche. Numeri. Come ricordato, sforzi importanti sono indirizzati alla prevenzione dei suicidi, con interventi articolati su Pronto soccorso ospedaliero, carcere e territorio. Tremila all’anno i casi trattati dalla Salute mentale adulti dell’Ausl, un terzo dei quali sono nuovi contatti. Trecento, l’anno scorso - sugli oltre 3mila trattamenti ambulatoriali - i pazienti ricoverati in ospedale. Di questi il 10 per cento circa è rappresentato da trattamenti sanitari obbligatori. A livello residenziale sono state seguite 178 persone, 113 in modo più intensivo e 65 con ricoveri protratti. Tra i 500 e i 600, poi, i pazienti che ogni anno fruiscono di un progetto personalizzato messo a punto dall’équipe composta da medico psichiatra, infermiere, psicologo e assistente sociale. «La nostra struttura - ricorda Ravani - è frequentata per il 56 per cento da donne. Preponderante il numero dei disoccupati (68%); gli stranieri sono il 7%».
Patologie. «Per il 60 per cento - prosegue il direttore - siamo di fronte a casi gravi di depressione o psicosi; mentre un terzo circa delle patologie riguardano forme più lievi di depressione e disturbi della personalità». Altro argomento scottante è quello delle cosiddette “dipendenze patologiche”, fronte sul quale l’utenza è molto cambiata rispetto a quella - legata ad alcol e droghe - che aveva dato origine ai Sert.
«Calata drasticamente la tossicodipendenza da eroina - sottolinea Ravani - avanzano droghe come cocaina e ectasy. Casi per i quali più difficile è individuare i soggetti coinvolti per iniziare con loro un percorso terapeutico. Su questo fronte, per esempio, abbiamo attivato unità di strada, per essere presenti in discoteche o nei luoghi frequentati dai giovani». Progetti dedicati, poi, per tabagismo e gioco d’azzardo. Droghe. Rimanendo sul fronte della tossicodipendenza, il Sert nel 2011 ha trattato circa 500 persone (76% uomini); 160-170 i casi di alcolismo, cresciuti di un centinaio e con un alto livello di pericolosità: «per una crisi d’astinenza da eroina non si muore - commenta Ravani - per una da alcol sì».
Giovani. La Neuropsichiatria infantile, che segue la fascia da 0 a 18 anni, mette in campo un gruppo composto da neuropsicologo, psicologo, logopedista e fisioterapista mentre per gestire il cambiamento che si verifica al 18° anno di età, esiste l’équipe, denominata “Team 18”, che accompagna il paziente verso la pluralità di professionisti che lo prenderanno in carico. L’anno scorso sono stati trattati 1.692 bambini, con 423 nuovi accessi; in maggioranza maschi (63%), e per il 14% stranieri. Il 28% frequenta le elementari, il 27% la materna e il 9% l’asilo nido.

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)