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Ansia: prerogativa della generazione dei 20-30enni

Ansia: prerogativa della generazione dei 20-30enni

Ansia: è prerogativa della generazione dei 20-30enni

 

L’ansia. Un’ansia terribile. E’ il male di questo secolo, è la peculiarità dei 20/30enni.

“L’ansia è lo sport più completo. Fai tutti i muscoli con l’ansia. Pensa ai problemi, pensa che i tuoi stanno a invecchia’ male, che sei disoccupato e che pure te te stai a invecchià. C’hai 180 battiti al minuto, bruci circa 600 Kcal, è una bomba. Te vengono i crampi de ansia e poi sei super definito.” Ironizzano i The Pills, massimi esponenti di questa generazione, in uno dei loro video su Youtube. E hanno perfettamente ragione. Non sull’ansia che fa dimagrire (quello è ancora da verificare), ma sull’ansia che ci attanaglia tutti.

Ansia di non essere più ragazzini, di perdere la libertà, di doversi impegnare per forza con qualcuno, perché ormai si è grandi. L’ansia di dover rinunciare ai propri sogni per mettere su famiglia, perché lo impone la società. Oppure, al contrario, l’ansia di restare da soli tutta la vita, mentre i coetanei cominciano a sposarsi e fare figli.

Ansia perché il fisico non è più quello di quando andavamo a scuola, quei jeans (facciamocene una ragione) non ci entrano più. E non ci entrano perché (oltre all’inesorabile ed impietoso passare degli anni che si abbatte su di noi) non abbiamo tempo di andare in palestra, perché dobbiamo andare a lavorare. Lavori precari che ci tengono chiusi in ufficio dodici ore al giorno a chiederci se mai un giorno vedremo l’ombra di una pensione. Ansia di nuovo, ansia a palate.

 

Un tempo l’ansia era prerogativa senile, insomma ti veniva in vecchiaia, verso i settant’anni. La paura di ammalarsi, di morire, di perdere il partner. Comprensibile. Poi è subentrata l’ansia della mezza età. A cinquant’anni arriva la menopausa per le donne, l’angoscia esistenziale per gli uomini che si placa con fidanzate più giovani e macchine sportive. Poi l’ansia ha preso pure i 40enni. Lei non smette di chiedersi se riuscirà a diventare madre, lui vuole fuggire a Cuba e aprirsi un chiosco di Mojito.
E adesso arriviamo a noi. Ufficialmente l’ansia ha investito anche la generazione più giovane. Del resto era solo questione di tempo. Prima i venti-trentenni erano invidiati perché ancora con tutto il futuro davanti. E invece adesso manco per niente.

Nell’esercito degli ansiosi (61 milioni nel mondo, 8 milioni in Italia, secondo l’Associazione europea di Psichiatria) le truppe fresche sono sempre più giovani, addirittura dai 14-15 anni in su. In America, le prescrizioni mediche indicano una percentuale di ansiosi del 14%, in Italia siamo al 13% (dati Istat) e il famoso indice Bes (Benessere equo e sostenibile) dal lato psicologico è peggiorato, soprattutto tra i maschi 18-24 anni.

E la colpa un po’ è pure delle aspettative. Lezione di danza, di musica, scherma e tennis, calcio, pittura e lingue. Abbiamo viaggiato, abbiamo studiato all’estero, conosciamo la tecnologia meglio delle nostre tasche, i nostri genitori non ci hanno fatto mancare niente e adesso dobbiamo dimostrargli che hanno fatto bene.

 

(...omissis...)

copia integrale del testo si può trovare al seguente link:

 

http://www.lultimaribattuta.it/60527_ansia-e-prerogativa-della-generazione-dei-20-30enni

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)