338-1938888 o 331-2460501/2/3 o 0172-55294[email protected]

News di Alcologia

Cell Report: ansia e depressione, ruolo dei cannabinoidi prodotti dal cervello

Cell Report: ansia e depressione, ruolo dei cannabinoidi prodotti dal cervello

Ansia e depressione, ruolo dei cannabinoidi prodotti dal cervello

Riportare a livelli normali una molecola endogena che attiva naturalmente i recettori dei cannabinoidi nel cervello, potrebbe alleviare i disturbi dell'umore e d’ansia ed aiutare i consumatori di cannabis a smettere con l’uso, secondo uno studio della Vanderbilt University pubblicato sulla rivista Cell Report.

I recettori dei cannabinoidi (CB) sono infatti attivati da neurotrasmettitori, i cosiddetti endocannabinoidi, naturalmente presenti nel cervello, il più abbondante dei quali è il 2-arachidonoilglicerolo (2-AG), ma vengono attivati anche da cannabinoidi esogeni, come il THC, principio attivo della cannabis. Sachin Patel e colleghi hanno sviluppato topi geneticamente modificati, per avere ridotta capacità di produrre 2-AG nel cervello. Tale modifica conduceva a comparsa di comportamenti ansiosi e, nei topi femmina, anche a comportamenti indicativi di depressione.

I ricercatori hanno osservato che facendo tornare a livelli normali il 2-AG, bloccando un enzima che normalmente lo degrada, i comportamenti ansiosi e depressivi scomparivano. Pertanto, ipotizzano i ricercatori, se anche nell’uomo si confermerà che ansia e depressione è correlata a bassi livelli di 2-AG, normalizzare il deficit di questo endocannabinoide potrebbe rappresentare una strategia terapeutica praticabile per il trattamento di questi disturbi.

Inoltre, partendo dal motivo comune di molti soggetti che riportano l’uso cronico di cannabis per alleviare la tensione e l’ansia, ristabilire i normali livelli di 2-AG potrebbe aiutare a contrastare la dipendenza dalla sostanza.

L'uso cronico di cannabis, ricordano i ricercatori in una nota dell’università, diminuisce la funzionalità dei recettori cannabinoidi, e dunque in realtà, aumenta l’ansia. Questo può portare ad un "circolo vizioso" del crescente utilizzo di cannabis che porta anche a dipendenza.

 

(...omissis...)


copia integrale del testo si può trovare su "Mission" 41/2014 al seguente link:
http://www.dronet.org/comunicazioni/res_news.php?id=3191


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)