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Come capire quando l’ansia da normale sta diventando patologica?

Come capire quando l’ansia da normale sta diventando patologica?

Come capire quando l’ansia da «normale» sta diventando patologica? E che cosa fare

Per valutare la propria situazione bisogna «misurare» la durata e l’invadenza dei disturbi. Riescono a modificare il nostro stile di vita e i rapporti con gli altri? Allora è bene chiedere aiuto

 

Fattori scatenanti

Come capire se la condizione di malessere psicologico che stiamo vivendo è qualcosa che merita una valutazione medica? Insomma se la nostra ansia è “normale” o patologica? Innanzitutto, con l’aiuto di Giancarlo Cerveri, direttore dell’Unità Operativa Complessa di Psichiatria ASST di Lodi, cerchiamo di capire che cosa si intende con il termine “ansia” e che rapporto può avere con i fattori di stress.

Ansia patologica

Esistono poi persone che sviluppano una condizione clinicamente rilevante. Per capire in quale situazione ci si trova differenza bisogna “misurare” la durata e la pervasività dei sintomi. Quando l’insonnia dura oltre 15-20 giorni; se la nostra capacità di concentrazione diminuisce in modo significativo (tanto da renderci inadeguati alle richieste lavorative); se durante il giorno proviamo una condizione di rilevante malessere (tale da renderci difficile avere a che fare con i nostri cari); se non riusciamo più ad occuparci in modo adeguato dei nostri bambini perché diventiamo subito irritabili e aggressivi, l’ansia è diventata una condizione di malessere tale da rendere necessaria una valutazione diagnostica e se necessario i un intervento di cura

Sintomi fisici

Discorso simile per quanto riguarda altri sintomi. Se abbiamo episodi di tachicardia più volte a settimana pensando a un impegno lavorativo che non riusciamo a portare a termine, ma che passa appena abbiamo risolto il problema, possiamo pensare ad una fisiologica fase di adattamento. Se invece da diversi mesi capita di avere episodi di tachicardia con sudorazione (in assenza di patologie cardiache), che si risolvono spontaneamente salvo poi ripresentarsi i giorni successivi. Se si peggiora. Se sempre più spesso si associano difficoltà di respirazione e sudori. Diventa necessario intervenire prima che la condizione giunga a renderci impossibile lo svolgimento delle nostre abituali attività

La diffusione

Sono condizioni diffuse. I disturbi d’ansia con intensità clinicamente rilevante interessano ben oltre il 10% della popolazione. Coinvolgono una quota consistente di persone giovani, in età di lavoro, nel periodo in cui si stanno costruendo una famiglia. Insomma producono un impatto in termini emotivi ed economici notevolissimo. Nei Pronto Soccorsi dei nostri ospedali vengono definite con il termine tecnico di “patologie ad elevata frequenza” cioè persone che con frequenza elevata chiedono visite ed esami urgenti. Il motivo? Disturbi cardiologici o respiratori o neurologici che si risolvono con una diagnosi di disturbo d’ansia.

(...omissis...)

copia integrale del testo si può trovare al seguente link:

https://www.corriere.it/salute/neuroscienze/cards/come-capire-quando-normale-ansia-diventa-patologica-sintomi-cure/diffusione.shtml

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.cufrad.it)