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Depressione: alcol e fattori di rischio

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Depressione: in Italia non è epidemia, ma più a rischio donne e giovani

La depressione è una patologia molto diffusa, con gravi conseguenza sulla qualità della vita di chi ne è affetto. Negli ultimi anni, da più

parti si è evidenziato come la recente crisi economica abbia potuto influire sulla sua diffusione rendendola ancora più massiccia a livello

planetario. Tuttavia arrivano ora i risultati di una ricerca almeno in parte rassicurante, o quanto meno che limita l'allarme. Si tratta di

in un ampio studio pubblicato su "Bmc Medicine" da un team internazionale di esperti. Per l'Italia ha partecipato l'Irccs Centro S. Giovanni

di Dio Fatebenefratelli di Brescia, con il suo direttore scientifico, Giovanni De Girolamo, che dice: "questo lavoro conferma che non è in

atto quell'ondata di depressione di cui spesso si sente parlare: il tasso di prevalenza medio della malattia nei 10 Paesi occidentali

analizzati e relativo agli ultimi 12 mesi precedenti l'indagine è del 5,5%. Tasso che per l'Italia è ancora più basso, cioè del 3%".
Italiani "resistenti" ai disturbi mentali, quindi, seguiti da spagnoli, tedeschi e giapponesi, anch'essi poco inclini a vederenero. Ma allo

stesso tempo, dallo studio emerge con forza un elemento: quello del maggior rischio di depressione fra le donne. "A oggi non conosciamo le

cause di questo fenomeno - spiega l'esperto - e non sappiamo se siano biologiche o psicosociali, o un mix delle due".
"Sta di fatto - prosegue - che una persona di sesso femminile ha il 250% di possibilità in più di soffrire di ‘male di vivere' rispetto a un

uomo. Così come per i separati: per loro il pericolo è addirittura del 280% maggiore rispetto a una persona sposata. Un trend che non si

registra fra i divorziati o i vedovi, in funzione del minor tempo che è trascorso dall'evento che ha traumatizzato il paziente, cioè il

distacco dal coniuge".
In Italia, nell'ambito dell'indagine, sono state intervistate 4.712 persone, selezionate con sofisticate tecniche di stratificazione per

ottenere un campione rappresentativo. "I dati - prosegue De Girolamo - hanno confermato la tendenza già ‘fotografata' dalla letteratura

scientifica. Ciò che bisogna notare è che nel nostro Paese l'età media di insorgenza del primo episodio di depressione è di 27,7 anni. Un'età

giovane, dunque. È estremamente importante che questi casi vengano diagnosticati precocemente e curati tempestivamente, perché questo

significa evitare che insorgano disturbi secondari, in primis dipendenza da alcol o droga. Problemi che possono prendere il sopravvento e

impedire un corretto trattamento della depressione".


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)