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Depressione post partum e fattori di rischio socio-ambientali

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Attenzione ai sintomi di depressione durante la gravidanza. Lo psichiatra Giovanni Cassano, dell'Università di Pisa mette in guardia le donne in gravidanza e le loro famiglie per evitare che un malessere sottovalutato possa sconfinare in tragedie come quelle degli ultimi giorni.Il caso della giovane madre che ha soffocato a Catania il figlioletto di cinque settimane e il suicidio dell'affermato avvocato sudafricano, madre di tre figli che lavorava nella finanza a Londra e il cui corpo è stato trovato nel Tamigi, sono entrambi riconducibili della cosidetta depressione post-partum."Durante la gravidanza - sostiene Cassano - è necessario fare un controllo accurato soprattutto su chi ha in famiglia soggetti che hanno sofferto di depressione. Qualora si riscontrino sintomi come uno stato di ansia o dei disturbi da attacchi di panico, che possono comparire nei primi mesi oppure dopo il terzo mese, quando la donna comincia a fare i primi controlli, è necessario assistere la gestante con la psicoterapia. I farmaci sono consigliabili, anche una volta a settimana, per coprire la sfera della depressione e garantire il sonno durante la notte".Da non sottovalutare, secondo il professore, gli altri fattori di rischio "socio-ambientali", ovvero quelli che riguardano la famiglia: se c'é un aiuto da parte del marito, se invece la donna si ritrova in una condizione di solitudine, se esiste un disagio economico o un abuso di sostanze o di alcool."I fattori di rischio sono numerosi - afferma il professore - ma sono forti indicatori e non è difficile dare un'assistenza adeguata, anche se ci sono alcune famiglie che la rifiutano. Basterebbe un test psicologico fatto dal ginecologo insieme agli esami per monitorare le condizioni della paziente. Se la depressione è curata durante la gravidanza si riduce il pericolo dopo il parto. Tutto sta nell'individuare i fattori di rischio prima e intensificare i controlli poi