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Depressione: quando colpisce bambini e adolescenti

Depressione: quando colpisce bambini e adolescenti

 

Depressione: quando colpisce bambini e adolescenti

La depressione  è un’alterazione del tono dell’umore che si può verificare in qualsiasi momento della vita, anche nella prima infanzia.

Altro che età della spensieratezza. Anche i bambini possono essere depressi. 

“La depressione, infatti, è un’alterazione del tono dell’umore che si può verificare in qualsiasi momento della vita, anche nella prima infanzia” spiega Caterina Teodori, psicologa dell’Ospedale pediatrico Meyer di Firenze.

Tipicamente, nei bambini la depressione è un “fenomeno reattivo” a un evento: consegue cioè a situazioni più o meno traumatiche che turbano e mettono in difficoltà i più piccoli, come per esempio la perdita di un familiare, una malattia, la separazione conflittuale dei genitori…. Ed è il loro comportamento a raccontare in vario modo il disagio che stanno provando.

Apatia, rabbia e aggressività possono essere segnali di depressione

“Tipicamente un bambino depresso è un bambino arrabbiato oltre che apatico. Ma sono soprattutto i cambiamenti nella quotidianità che devono allertare un genitore affinché cerchi di capire cosa non va” spiega Teodori. Quindi occhio se a un certo punto comincia a mangiare poco o troppo, se dorme male e si addormenta con difficoltà e solo con l’adulto a fianco, se non manifesta interesse per le attività che tipicamente gli/le piacciono.

Il rapporto con il cibo e i disturbi del sonno sono segnali indicativi di malessere

“Quando si parla di depressione si parla in fondo anche di ansia, perché sono due alterazione del tono dell’umore che vanno a braccetto e questo vale anche per i bambini”. Un bambino depresso è un bambino preoccupato e disorientato dalle sue preoccupazioni, senza punti di riferimento.

 

La depressione è una malattia prevenibile e curabile. Ma non va sottovalutata

 

Che fare?

In caso di malessere, il passo iniziale è parlarne con il pediatra che, a seconda delle espressioni del disagio, consiglia lo specialista da consultare (psicologo, neuropsichiatra infantile…). Ma è importante anche il confronto con le insegnanti perché sono gli adulti di riferimento con cui trascorrono una grossa fetta della giornata fuori casa. 

 

 

Ogni bimbo/a ha il proprio carattere, il proprio temperamento e le proprie risorse per affrontare le piccole-grandi sfide della vita. E in questo i genitori non devono sostituirsi ai propri figli per liberarli delle difficoltà quotidiane, ma devono rappresentare un porto sicuro e possono, giorno dopo giorno, aiutarli a dotarsi di quella bussola per navigare sicuri anche in mare aperto. “In altre parole la crescita deve prevedere delle difficoltà che il bimbo deve gestire nel quotidiano: che sia la scuola, il rapporto con i compagni, le regole da rispettare” precisa Teodori. E a proposito di regole, aggiunge: “I genitori non devono abdicare dal compito fondamentale di dare delle regole chiare: così infondono sicurezza, forza, tranquillità. Diventano punti di riferimento. Perché le regole aiutano a crescere”. 

 



(...omissis...)

copia integrale del testo si può trovare al seguente link:

https://www.nostrofiglio.it/bambino/bambino-3-6-anni/psicologia-3-6-anni/depressione-quando-colpisce-bambini-e-adolescenti

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)