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Dipendenze e depressione: la stimolazione magnetica transcranica una possibile cura?

Dipendenze e depressione: la stimolazione magnetica transcranica una possibile cura?

Dipendenze e depressione hanno un nuovo nemico: la stimolazione magnetica transcranica

Siamo il prodotto dei nostri tempi e la società contemporanea si distingue per l’onnipresente senso di precarietà: dai rapporti interpersonali, al lavoro e alla sicurezza personale. Vecchie e nuove forme di malessere hanno così vita facile in quella che Zygmunt Bauman definisce «la generazione meglio equipaggiata tecnologicamente di tutta la storia umana» ma anche «la generazione afflitta come nessun’altra da sensazioni di insicurezza e di impotenza».

Senza cedere ad allarmismi, si deve schiettamente guardare a una situazione nella quale le dipendenze stanno colmando sempre più il bisogno di certezze, una trappola illusoria ma rassicurante come il canto delle sirene. Oggi, poi, che la società è massicciamente composta da una parte virtuale, alle dipendenze tradizionali, ossia offline, si sono sommate le dipendenze digitali, l’online, compagno fedele e consolatorio.

 

Ognuno si crea una bolla di sopravvivenza, in bilico tra l’abuso e l’abisso del male di vivere. Ci viene nuovamente in aiuto Bauman con la sua definizione – a volte abusata – di mondo liquido, appunto incerto, che però ben rende la spinta perversa che questa incertezza può avere sugli essere umani, ancora più esposti e disposti alla dipendenza: da una sostanza, da un comportamento o da una relazione che paradossalmente diventano una malsana forma di certezza.

Nel 2015 la depressione ha interessato 350 milioni di persone, una condizione che porta ogni anno circa un milione di persone a togliersi la vita. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha previsto che nel 2020 la patologia depressiva sarà al primo posto tra le condizioni mediche che necessitano di cure, tanto da portare a considerare la nostra società in preda a una vera e propria epidemia di depressione. Il dato preoccupante è che almeno due terzi dei pazienti non cercano aiuto, convinti di avere un disturbo non curabile.

È quindi fondamentale saper individuare i campanelli d’allarme di sindrome depressive o di dipendenze (da cocaina, alcol, tabacco, gioco d’azzardo), oltre che aiutare le persone demotivate da esperienze terapeutiche fallimentari. Non sempre l’iter più consolidato e conosciuto si rivela il più adatto nella risoluzione, dai farmaci, al SERD o alla comunità. I motivi sono molteplici, non per ultima una difficoltà a rendere visibile la propria condizione frequentando un SERD o comunità.

Per chi ha paura di perdere il lavoro, per quanti desiderano tutelare i propri affetti e la propria privacy, o per chi ha adottato soluzioni che non si sono rivelate efficaci e risolutive (pazienti con depressione resistente ai farmaci), oggi è possibile avere una terapia mirata nel rispetto totale della propria riservatezza: la rTMS (stimolazione magnetica transcranica).

Cos’è la stimolazione magnetica transcranica

Si tratta di una tecnica di stimolazione elettromagnetica del tessuto cerebrale, assolutamente non invasiva. Essendo nuova e poco conosciuta, non sempre le persone prendono in considerazione questo percorso. Eppure questo strumento anche in Italia si sta rivelando efficace per il trattamento di dipendenze e depressioni resistenti ai farmaci. La sua flessibilità lo rende infatti applicabile a diverse patologie che riguardano il sistema nervoso centrale.

Stimolando la corteccia cerebrale sono da subito osservabili cambiamenti comportamentali che riducono il bisogno (craving) della sostanza da cui si dipende (cocaina, alcol, tabacco) e i risultati sono simili anche nel gioco d’azzardo patologico.

La maggior parte dei pazienti nota sin dalla prima settimana di trattamento una consistente riduzione del craving, riuscendo dopo tanto tempo a normalizzare la propria vita riesce e a progettare un futuro differente. Il costo di questa terapia è, dunque, vantaggioso se si pensa alla sua efficacia (remissione completa di due pazienti su tre trattati) e a quanto siano onerose le dipendenze da cocaina o gioco d’azzardo.

Perché scegliere la stimolazione magnetica transcranica

Liberarsi dalla schiavitù delle dipendenze è il primo passo per riappropriarsi della propria vita, smettendo di fare del male a se stessi e ai propri familiari. Droga, alcol e gioco d’azzardo lasciano segni profondi e scie di disastri economici e spesso anche legali. Chi sceglie la rTMS si troverà ad affidarsi a una terapia ambulatoriale eseguita da professionisti in centri specializzati (in Italia esistono pochissimi centri). Altro elemento positivo di questo trattamento è che terminata la terapia (la cui durata non supera i 30 minuti) si può tornare a svolgere le proprie occupazioni senza effetti collaterali, tranne in alcuni casi un leggero fastidio nel punto di stimolazione. Senza farmaci, senza recarsi in una comunità, in totale segretezza e rimanendo coscienti.

(...omissis...)

copia integrale del testo si può trovare al seguente link: http://www.2duerighe.com/scienza-e-tecnologia/93184-dipendenze-depressione-un-nemico-la-stimolazione-magnetica-transcranica.html

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)