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Dipendenze e depressione: una proteina la chiave di volta

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Dipendenze e depressione: una proteina la chiave di volta
Fonte: Neuron
Titolo originale e autori: Bruchas MR et al. Selective p38alfa MAPK deletion in seretonergic neurons produces stress-resilience in models of

depression and addiction. -Neuron, vol. 71 (3), Aug. 11, 2011.
Fermare lo stress a livello delle cellule cerebrali puo' aiutare a ridurre lo stato che porta ad ansia, depressione e in alcuni casi ad

assumere sostanze che provocano dipendenza.
Una ricerca condotta sui topi da un team americano e supportata dal NIDA, mostra che, sottoposti a stress, gli animali attivano una proteina

denominata p38alfa MAPK che influenza il comportamento dell'animale con sintomi riconducibili a stati depressivi e a rischio per lo sviluppo

di una dipendenza.
La proteina p38alfa MAPK verrebbe attivata dai recettori oppioidi kappa che regolano la serotonina, un neurotrasmettitore fondamentale nella modulazione dell'umore di una persona.
Nello studio pubblicato sulla rivista Neuron, i ricercatori americani hanno analizzato una regione del cervello denominata nucleo del rafe

nella quale convergono molti fattori relativi allo stress e alla serotonina. La scoperta che hanno fatto e' che, dopo essere stato sottoposto

a stress, il cervello dei topi di laboratorio attivavano la proteina p38alfa MAPK conducendo ad un abbassamento dei livelli di serotonina. Il

risultato ultimo di questa cascata di risposte neuronali era quello dell'attivazione di comportamenti riconducibili agli stati depressivi. I

ricercatori nell'esperimento osservavano che i topi "stressati" non interagivano piu' tra loro e quelli ai quali era stata somministrata

cocaina andavano a ricercarla tornando fisicamente nei luoghi in cui l'avevano inizialmente ricevuta. In un secondo momento, i ricercatori

hanno provato a disattivare la proteina solo nelle aree del cervello che regolano la serotonina. Di fatto, senza quella proteina attivata, i

topi mantenevano un'interazione con gli altri topi e non andavano alla ricerca della droga. I prossimi studi che i ricercatori intendono

compiere saranno indirizzati proprio al vaglio delle possibilita' derivanti dalla disattivazione di questa proteina per capirne l'eventuale

funzionamento nell'uomo nel momento dell'interazione con nicotina e amfetamina.

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)