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HIV: depressione aumenta il rischio di contagio

Fonte: BMC Psychiatry

Titolo originale e autori: Schadé A., van Grootheest G., Smit J.H. HIV-infected mental health patients: characteristics and comparison with HIV-infected patients from the general population and non-infected mental health patients, BMC Psychiatry 2013, 13:35 doi:10.1186/1471-244X-13-

Le persone sieropositive sarebbero più propense a sviluppare sintomi depressivi, con un impatto negativo sul trattamento dell'infezione HIV.
Depressione e uso di sostanze illecite aumenterebbero nei pazienti sieropositivi la probabilità di comportamenti sessuali non protetti e, di conseguenza, un'ulteriore diffusione dell'infezione. È quanto emerge da uno studio condotto presso il Centro per il trattamento dell'HIV e la salute mentale di Amsterdam (Paesi Bassi), che ha analizzato una coorte di pazienti affetti da HIV e disturbi depressivi (N=196). Questi malati infatti, essendo più vulnerabili rispetto alla media della popolazione, sarebbero soggetti a sindromi negative come paura, rabbia, senso di colpa e istinti suicidi, che li porterebbero a non aderire alle terapie. La ricerca si è focalizzata su pazienti maschi omosessuali, che rappresentano in Olanda oltre il 60% dei pazienti affetti da HIV.
I pazienti afferenti al centro, nel periodo compreso tra Marzo 2006 e Settembre 2009, sono stati intervistati tramite questionario e sottoposti a diagnosi dei disturbi mentali secondo il DSM-IV. I risultati sono stati confrontati con i dati riferiti ad un campione di pazienti HIV positivi nella popolazione generale (studio ATHENA, N=5.304) e ad un campione di maschi omosessuali con disturbi depressivi (studio NESDA). La diagnosi più frequente per i pazienti HIV afferenti al centro di salute mentale è stata appunto quella di depressione. Sebben non siano emerse differenze significative dal confronto tra pazienti con e senza infezione, i pazienti sieropositivi mostrano frequentemente atteggiamenti di rabbia, senso di colpa, istinti suicidi e uso di droghe illecite. Il 26%, infatti, ha dichiarato l'uso di cannabis il mese precedente all'indagine, il 27% l'uso di ecstasy, speed o cocaina, e il 15% un policonsumo. Questi fattori di rischio concorrerebbero ad una maggiore diffusione dell'infezione, attraverso pratiche sessuali non protette. Emerge, quindi, la necessità di una maggiore attenzione nella diagnosi dei disturbi depressivi nei pazienti HIV positivi.

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)