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Jama Psychiatry: correlazioni tra depressione e alcolismo

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Depressione: facile cadere nell'alcolismo

Secondo uno studio pubblicato il 1 Maggio su Jama Psychiatry, il passaggio dalla depressione all'alcolismo puo' essere breve. Molto spesso le persone con depressione grave cercano di sentirsi meglio bevendo alcolici, ma questo non fa che peggiorare il tutto . «Questo accade soprattutto negli individui con disturbi dell’umore latenti - quindi non curati - oppure con disturbi affettivi» spiega Rosa Crum, epidemiologa della Johns Hopkins University di Baltimora, Maryland, e prima autrice della ricerca (A Prospective Assessment of Reports of Drinking to Self-medicate Mood Symptoms With the Incidence and Persistence of Alcohol Dependence) . I ricercatori hanno esaminato 43.093 adulti intervistati sull’argomento nel 2001 e nel 2002, 34.653 dei quali sono stati intervistati nuovamente nel 2004 e nel 2005. «L’ipotesi di partenza era che l’automedicazione con alcol per migliorare l'umore aumentasse incidenza e persistenza dell’alcolismo» sottolinea l’epidemiologa. I risultati lo confermano: l’automedicazione alcolica dei disturbi dell’umore triplica le probabilità di sviluppare dipendenza persistente. Lo studio è partito dal risultati di studi precedenti . Come infatti fa notare la ricercatrice: «I passati studi clinici hanno ben documentato lo stretto legame esistente tra alcol-dipendenza e sintomi depressivi. Anche con le dovute eccezioni, i pazienti affetti in contemporanea da queste due condizioni hanno spesso una prognosi peggiore rispetto a chi è afflitto da una sola di esse». Ma non è tutto: la compresenza di alcolismo e disturbi dell’umore è più alta di quanto si pensi. Per esempio i dati dello studio Nesarc (National Epidemiologic Survey on Alcohol and Related Conditions) indicano che depressione maggiore, distimia, mania e ipomania si associano in modo significativo alla dipendenza da alcol, con frequenza fino al 20%, specie tra le donne. E ancora: dai dati di un altro studio, il Comorbidity national survey, emerge che tra l’8 e il 35% delle persone con disturbi d’ansia dice di assumere alcol o farmaci per tirarsi su.
«Il nostro studio identifica un importante fattore di rischio per lo sviluppo e la persistenza di alcolismo, che può essere l’obiettivo di una strategia preventiva di salute mentale diretta alle persone con depressione latente non trattata, non consapevoli dell’importanza di non annegare nell’alcol i disturbi dell’umore» conclude la ricercatrice.

 

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)