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Lo stress colpisce 7 italiani su 10: tutte le età nel mirino dell'ansia

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Uno studio dell'università La Sapienza di Roma e dell'Aisic rivela che le tensioni sono alla base della maggior parte delle malattie cronico-degenerative e prosciugano più del 50% della spesa destinata alla Sanità

Quotidiano.net 13 settembre 2009

Stressati da morire. Tensioni, ansia, irritabilità, depressione e cattive abitudini fiaccano gli italiani, fino ad ucciderli. Il 70% dei connazionali, rivela uno studio dell'università La Sapienza di Roma realizzato in collaborazione con l'Aisic (Associazione italiana contro lo stress e l'invecchiamento cellulare), muore per malattie causate dallo stress. Un dato da brivido, che promette di far drizzare i capelli a giovani e meno giovani. Perchè questo disturbo non guarda certo la carta d'identità e colpisce tutti, indistintamente.
Trasformandosi in uno "dei fattori più rilevanti nella genesi delle patologie maggiormente diffuse nei Paesi industrializzati", spiega Cinzia De Vendictis, presidente dell'Aisic, in una conferenza stampa oggi a Roma dove è stato presentato il congresso ‘Stress - salute - malattia', in programma il 23 e il 24 ottobre nella Capitale. Lo stress, assicurano gli esperti, stende gli italiani e svuota le casse del Servizio sanitario nazionale, incenerendo nell'arco di un anno oltre il 50% della spesa destinata alla sanità. Un dato che non sorprende considerando che lo stress può accendere malattie cronico-degenerative, tra queste rinomati e temuti ‘big killer' come patologie cardiovascolari, tumori, broncopneumopatie croniche ostruttive, cirrosi epatica e malattie intestinali.
Minato da ansie e tensioni, il sistema immunitario si indebolisce, l'organismo diventa più vulnerabili alle infezioni, alle malattie e allo sviluppo di patologie autoimmuni. Al punto che "se finora la vita media è aumentata progressivamente - secondo De Vendictis - la lunga corsa della longevità potrebbe arrestarsi e subire una contrazione, a causa dell'aumento dell'incidenza di malattie degenerative" che avanzano a grandi falcate colpendo sempre più gente e sempre più presto, in barba all'età dei malcapitati. A stressarci minando la nostra salute psico-fisica contribuiscono fattori ambientali, cognitivi e stili di vita. Dunque insicurezza, aggressività, incertezza del futuro, ma anche fumo, alcol, sedentarietà, abuso di farmaci e alimentazione scorretta. Nonchè l'inquinamento, compreso quello acustico: un nemico giurato della salute troppo spesso sottovalutato.
"L'Organizzazione mondiale della sanità - spiega Luciana Sinisi, presidente della Commissione ambiente e salute dell'Ordine dei medici di Roma - ha ad esempio stilato delle linee guida sul rumore notturno che rivelano come, superata la soglia dei 55 decibel nel corso della notte, il corpo innesca una serie di reazioni bio-chimiche anche se continuiamo a dormire". Finiamo per essere stressati, dunque, spesso anche inconsapevolmente, "e lo stress si trasforma il più delle volte in una locomotiva - avverte De Vendictis - che tira a sè tutti gli altri vagoni, finendo per far deragliare il treno" del nostro organismo. Ecco perchè, a detta del presidente dell'Aisic, "è necessario fermare la locomotiva piuttosto che curare ogni singolo vagone"